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  • Twitter e il calcio: 'Tra bisogno di normalità e giornalisti pigri'

    Twitter e il calcio: 'Tra bisogno di normalità e giornalisti pigri'

    A sei anni dalla nascita è il mezzo di comunicazione più amato di politici, sportivi ed industriali: Twitter è nato negli Usa, ma ora è trend anche nel Belpaese. Pur già dotati di siti web, fan page ed efficientissimi portavoce, molti eroi pallonari hanno aperto un profilo su questo popolare social network creato dalla Obvious Corporation di San Francisco.

    Gli interrogativi restano molti e la redazione di calciomercato.com ha intervistato il dottor Marco Gorini, collaboratore alla cattedra di New Media e Gestione dell'informazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa, per fare un po' di chiarezza su limiti e pregi di questo amatissimo social network

    Perché un calciatore ricco e famoso sente il bisogno di usare twitter?

    La prima cosa che credo occorra considerare, di cui spesso siamo portati a non tenere conto, è che i calciatori sono innanzitutto dei ragazzi, ed in quanto tali esposti ai trend ed alle mode del momento, quando non siano loro stesso a crearle. Nel mondo dei social network, per un periodo, c’è stata l’errata convinzione che Twitter sia lo strumento di socialità e condivisione in rete preferito dai Vip, e coloro fra i calciatori più smaliziati all’uso delle nuove tecnologie, degli smartphone più evoluti, ai quali naturalmente hanno immediato accesso grazie alle elevate possibilità economiche, hanno contribuito ad alimentare il fenomeno. Ritengo quindi che il motore principe del loro “bisogno” sia proprio quello di sentirsi anche essi parte del mondo, almeno di quello virtuale, attraverso i cosiddetti new media. Ricchi e famosi, ma quindi, presumo, con una esigenza di “normalità”, di “rete”, di “interazione globale”.

    Non sarebbe saggio, per i Vip, far governare questo media a professionisti del settore, se non altro per evitare fraintendimenti e figuracce? Si è diffusa la presunzione che tutti possono comunicare e che tutto può finire in pasto al pubblico ignorando anche le più basilari regole della comunicazione?

    Twitter per sua stessa natura non richiede intermediazione o filtro. L’immediatezza della condivisione, la misura prestabilita del contenuto, sono caratteristiche proprie per un tipo di comunicazione rapida, “live”, che risentirebbe di eventuali processi di mediazione operati da presunti professionisti del settore. Del resto, un pubblico attento e smaliziato, come quello dei giovani o comunque degli utenti della rete è in genere in grado di cogliere, anche attraverso sfumature, originalità e provenienza dei contenuti. E la mancanza di genuinità sarebbe molto più deleteria all’immagine dei Vip di eventuali fraintendimenti o figuracce. Che tutti possano comunicare non è una presunzione, ma un dato di fatto, una realtà della nostra era, così come le tecnologie che ora lo consentono con maggiore efficacia e “penetrazione”. Ignorarne le regole, purtroppo, è un rischio insito nello strumento che si usa, magari potrebbe essere solo più opportuno da parte degli user, siano essi Vip o meno, conoscerne funzioni e potenzialità.

    Perché i giornalisti, spesso nell'occhio del ciclone, si prestano a riportare pedissequamente i tweet di questi sportivi famosi sui media bypassando la propria funzione di filtro, indagine e approfondimento? L'ennesimo segnale che questa gloriosa professione è vicina al baratro? Perché è necessario veicolare gli articoli via twitter per garantirsi qualche lettore in più?

    Si, purtroppo è un ulteriore segnale del mutamento, non sempre verso il meglio, che questa professione, per la quale preparo le nuove generazioni, sta subendo. Il “tweet” è una fonte informativa di facilissima reperibilità, della quale il più delle volte si conosce l’attendibilità della provenienza, a meno di non cadere nell’inganno dei “fake”. Ma fatto salvo questo aspetto, i giornalisti che non indagano, non approfondiscono, non filtrano, semplicemente, non fanno i giornalisti. Ed in un epoca mediale in cui sembrano sparire tutte le necessità di ruoli di intermediazione, nella comunicazione, come nel commercio, ed in moltissimi altri settori economici, costoro sono i primi a mettere a rischio la propria professionalità, e, spesso, anche quella dei colleghi.

    Cosa ne pensa di Soccerplanet.it, il Facebook dei calciatori creato dal terzino Federico Peluso e gestito dalla moglie Sara Piccinini?

    Sono sempre favorevole a qualsiasi tipo di esperimento di socialità in rete, naturalmente nei limiti della liceità, e quindi accolgo di buon grado anche questa ulteriore piattaforma. E’ un po’ autoreferenziale, ma molti settori professionali hanno dei social network di riferimento, per cui, ben venga. Certo che la condivisione di informazioni su orologi ed auto, e problematiche connesse a baby sitter e centri benessere a noi comuni mortali fa un po’ sorridere. Spero solo, e lo dico con una punta di ironia, che con la crisi che attraversa la nostra nazione e con essa il nostro calcio, non diventi un luogo di “recruitment”, ovvero uno spazio dove fare affidamento sulla propria rete sociale per ricollocarsi professionalmente.

    A proposito delle consorti dei calciatori perché sempre più spesso si fanno foriere di notizie segrete o celati malumori su Twitter? Nella società dell'immagine e della comunicazione possono davvero trascurare il peso delle proprie dichiarazioni? Può esser un modo per aggirare i canali ufficiali (uffici stampa, procuratori, media) ed influenzare trattative di mercato e questioni contrattuali?

    In questo caso, e di esempi ne abbiamo visti parecchi, non riesco ad immaginare una vera e propria strategia di comunicazione, quanto piuttosto un uso disinvolto e quasi inconsapevole dello strumento. La condivisione di informazioni che si credono rivolte solo alla propria cerchia di amicizie, ma che invece diventano di dominio pubblico indicano proprio questa superficialità, penso in particolar modo a tweet in cui si indicano posizione, intenzioni di viaggio, appuntamenti o addirittura, in fase di mercato, prossimi cambi di residenza, e quindi di squadra. C’è comunque una lenta presa di coscienza, da parte dei Vip, e di chi è loro accanto, della possibilità di poter cominciare a fare a meno dei “canali ufficiali” o di figure di “filtro”, o “ammortamento”. Ma gli interventi delle società, e le frequenti “smentite” dimostrano ancora che non tutti riescono a fare ciò con efficacia o successo.

    Tralasciando il campo sportivo concorda con chi ritiene FB e twitter un mezzo utile a scopo lavorativo? Recenti ricerche dimostrano il contrario, i cacciatori di teste delle società di recruiting setacciano i social network per bocciare più candidature possibile...

    Ogni medium non è il male in sé, ma è l’uso che se ne fa che lo definisce. La rete, come il telefono, sono a nostra disposizione e sta a noi farne un uso consapevole ed utile. I social network, facendo leva sulla nostra volontà di manifestazione dell’ego, di condivisione, sono pericolosi in tal senso perché inducono ad offrire una immagine forte di sé, con le conseguenze che possono derivarne.

    I più raffinati selezionatori, ed i primi a capire le potenzialità della rete, usavano già il solo Google, ancora prima dei Social Network, per profilare le candidature, e magari per verificare le informazioni; ora che offriamo spontaneamente informazioni riservate, si è ancora più esposti a questo rischio, ed è per questo che invito sempre i giovani all’uso consapevole e moderato di queste piattaforme.
    Per i presunti “scopi lavorativi”, tra l’altro, esistono Social Network professionali ad hoc, come LinkedIn, ad esempio, più indicati per la ricerca e la selezione del personale, e per la promozione professionale di se stessi.

    La top ten (non esaustiva) dei disastri creati via twitter dai protagonisti del calcio italiano

    1-"E poi dicono che in Argentina c'è insicurezza.. Napoli città di mer..mi hanno rubato l'orologio a mano armata! '. Queste le parole di Yanina, la donna del Pocho Lavezzi dopo un brutto episodio notturno nella città partenopea. Alle prime proteste dei tifosi azzurri la bella modella replica: 'Non mi importa, se mi succede qualcosa, il mio fidanzato se ne va da qua. E io non voglio essere un Dio'. Profezia perfetta, ma ora Yanina, da Parigi, twitta spesso messaggi nostalgici e malinconici per Napoli

    2- "Sei una pippa, vattene da Roma" ecco l'insulto di un tifoso romanista a Zarate via Twitter, un certo Davide che sul proprio profilo mette l'immagine di Francesco Totti con la Coppa del Mondo. L'argentino, poco diplomatico, reagisce: "Con quella foto è normale che sei un froccio".

    3- Cassano, intervistato da Fazio, attacca la Juve: “Mi hanno cercato tre volte, ma io non voglio andarci perché loro vogliono dei soldatini che vanno diritto, ed io invece voglio girare a destra o a sinistra, uscire dai binari se ne ho voglia". Il difensore Bonucci usa Twitter per rinfocolare la polemica: ”Più che soldatini… professionisti!”. Da qui parte un feroce botta e risposta tra il fantasista barese ed il tecnico juventino Antonio Conte

    4- Tredici anni dopo le accuse di Zdenek Zeman a Gianluca Vialli e Alessandro Del Piero di assumere sostanze in grado di gonfiarne la massa muscolare, arriva la replica del commentatore di Sky, via Twitter. "Il Pescara gioca bene ,vince e corre moltissimo. Chissà come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di così tanta energia".

    5- Snejider è ai ferri corti con l'Inter per questioni tecniche e contrattuali, la bella moglie Yolanthe Cabau twitta lamentosa:"Solo lui non può scrivere.. Io sono triste perché lui dà sempre il massimo per la squadra con tutto il cuore..."Mio marito non può scrivere più su Twitter, le scelte della società...".E infine conclude: "Non può scrivere più della sua vita privata, lo capisco.. Ma hanno detto che lui non può più appoggiare o complimentare la squadra nemmeno!!"

    6- La Fiorentina esce dalla Coppa Italia contro la Roma, la fidanzata di Cerci (ma poi arrivano le smentite del calciatore) scrive su Twitter: ”No Cerci? No coppa Italia!!! ahahaha.. ciao ciao Delio e ciao ciao tifosi viola”. Dopo la vittoria contro il Novara aveva cinguettato un'altra frase delicata: "Se il Novara è una squadra di serie A io sono Julia Roberts!!! Ma non me fate ride…"

    7-Ezequiel Lavezzi pubblica la foto di un bambino di colore, seminudo, violando le regole del social network e causando la sospensione del suo account. Insieme alla foto aveva cinguettato: “Ecco Camilo (Zuniga, ndr) da piccolo, ahahah”. Dopo la sospensione arrivano le scuse dell'argentino: “Come avete già visto il mio account di Twitter è stato momentaneamente sospeso. Sto cercando di risolvere il problema e spero di farlo nel più breve tempo possibile. Nel frattempo ci tengo a scusarmi per l’accaduto e a comunicarvi che non esistono altri miei account ufficiali su Twitter".

    8- Radja Nainggolan è grintoso in campo e sul web: ad agosto attacca la Juve, squadra che per lungo tempo ne ha trattato l'acquisto. Qualche settimana fa colpisce duro l'interista Ranocchia: "Ma quanto parla. Sa solo piangere se non vince!! A parlare è bravo. Vogliamo parlare del gol di Thiago Motta di 2 anni fa? Fuorigioco!"

    9 - Dopo la vittoria del Napoli contro la Fiorentina la bresciana Manuela Tosini, moglie del portiere viola Viviano attacca Mazzarri e gli azzurri. Dopo il putiferio mediatico via twitter arriva la 'parata' del portierone toscano: "Adesso spiego subito questa cosa di mia moglie visto che la state riempiendo di insulti! Mia moglie stava scherzando con una nostra amica! A me sembra incredibile che mi debba giustificare di qualcosa che ha scritto mia moglie sulla sua bacheca PRIVATA con una sua amica. Ma scusate ma se scrivo io è ok! Ma se mia moglie scrive degli sfottò con un´amica napoletana ma si deve offendere tutta una citta? Che poi qualcuno estrapoli quello che vuole per fare un po´ di notizia! Mia moglie non è un personaggio pubblico".

    10 -Ospite a X Factor 6, la giornalista Selvaggia Lucarelli cinguetta: “Comunque c’è Nocerino seduto una fila davanti a me, ora gli lascio un pizzino con le coordinate del mio citofono”. La moglie del mediano milanista la prende male: “Penso che sia solo una vecchia vacca che se le dessi importanza, cosa che ovviamente non è successo in quanto la reputo una poco di buono". La replica è ironica: “Dite alla signora Nocerino che ieri sera finito X Factor mi cercava e oggi mi ha dedicato questo simpatico post, che la storia del citofono è un tormentone ludico. E poi vecchia vacca? Ah bella vecchia a chi?”.

     

     


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