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  • Una zanzara sul cammino del Milan

    Una zanzara sul cammino del Milan

     

    Non cambia il distacco, ma la Juve riprende la corsa. Quello che è stato impossibile a Genova, diventa naturale a Firenze, così la Juve non ha bisogno di nessuno e va oltre l'avversario in modo quasi alfabetico. Cerci si conferma il jolly mutevole che racconta Delio Rossi. Stavolta pesa la sua parte magra, reagisce a una spinta con un calcio nel sedere di De Ceglie, né forte né cattivo, ma goffo e insopportabile per regolamento. La chiarezza della partita non porta nemmeno polemiche. A me sembra che dopo Calciopoli anche i rimpianti arbitrali si siano molto contenuti. Qualcosa dice Conte, qualcosa risponde Allegri, ma sono spigolature rispetto al passato. Sono più i media a cercare il peccato che gli altri a consumarlo. Questo non vuol dire che l'umanità si sia assolta da un peccato di enfasi e di noia come il dubbio sugli arbitri. Si è forse semplicemente capito che il calcio non è una scienza pura, bisogna sempre parlarne da due punti di vista. Può darsi mi sbagli, ma oggi è quasi un gioco metterla sulla retorica del tifo. Come una birra che cade in mezzo a un divano pieno di tifosi.

    Il sabato conferma la forza tranquilla del Milan e la presenza della Juve. Conferma soprattutto che tra Milan e Juve la differenza è ancora minima. Cresce Vucinic, l'unico giocatore fuori media nell'attacco della Juve. Sono questi alla fine i giocatori che decidono. Ed è tornato al gol anche Marchisio. La piccola deriva della Juve era venuta con l'assenza in campo proprio di Vucinic, Marchisio e Pepe. Ora sono tornati a essere i migliori. Inesistente la Fiorentina. Se il Lecce non ferma la sua rimonta, rischia davvero la serie B. Corvino ha giocato con uno snobismo che non è il suo, dimenticando il calcio vero e costruendo una squadra di pura apparenza.

    I limiti del Milan non sono italiani. La tranquillità con cui vince contro avversari normali lo mette già a un passo dalla fine. È il resto che può limitarlo, una sera di fiacca dopo una notte di Champions. Più l'insistenza di un avversario, la Juve, che non è più forte, ma sta diventando una zanzara, sempre intorno alla faccia a disturbare la corsa. Straordinario il gol di Emanuelson per velocità, finte e colpo finale. Sono i gol alla Milan, sempre molto belli e anche abbondanti. Quelli che prescindono da tattiche e prestazioni, puro individualismo. Quello che spesso manca alla Juve. Ma non a Firenze.

     

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