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  • USA, sport in ginocchio contro Trump. LeBron: 'Non ci usi per dividere, ecco perché l'ho chiamato straccione' VIDEO

    USA, sport in ginocchio contro Trump. LeBron: 'Non ci usi per dividere, ecco perché l'ho chiamato straccione' VIDEO

    Il rapporto del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump con il mondo dello sport è sempre stato altalenante, dalla mancata acquisizione dei Rangers Glasgow fino alle apparizioni a Wrestlmania. Ora però la polemica si è fatta incandescente con numerose stelle NBA. Il primo è stato Stephen Curry che ha rifiutato di partecipare alla celebrazione della vittoria del titolo con i suoi Golden State Warriors alla casa bianca. Un'usanza divenuta ormai storica e che ha fatto talmente infuriare Trump da annullare l'invito tramite twitter. Pronta la risposta di un altro leader come LeBron James (stella dei Cleveland Cavaliers e sconfitto in finale proprio da Golden State) che sempre sul social network ha ribatido che non "non si può annullare l'invito dopo che l'invitato ha già rifiutato di esserci. Non usi lo sport per dividerci, ecco perché l'ho chiamato straccione". Passi falsi, polemiche, la gestione Trump è sempre più sotto pressione. 
     
     
    Donald Trump continua la sua crociata contro le squadre della NFL e, all'alba americana, twitta contro la nuova protesta dei Dallas Cowboys prima del monday night della NFL sul campo degli Arizona Cardinals. "Gli ascolti televisivi per il football NFL vanno a picco a eccezione per il prepartita, quando la gente si sintonizza per vedere se il nostro paese verrà oltraggiato", ha scritto il presidente degli Stati Uniti. La protesta del team texano, inginocchiatosi insieme al coach Jason Garrett e al proprietario del club Jerry Jones, non è andata in scena sulle note di 'The Star-Sprangled Banner' ma poco prima della sua esecuzione, tra i fischi di disapprovazione di parte del pubblico dell'University of Phoenix Stadium, la 'casa' dei Cardinals. Fischi che, ovviamente, non sono sfuggiti a Trump. "I booo alla partita NFL, quando la squadra di Dallas si è inginocchiata, sono stati i più forti che io abbia mai sentito. Grande rabbia", ha scritto ancora The Donald. "Ma - ha aggiunto - mentre Dallas si è inginocchiata come squadra, tutti si sono alzati in piedi per il nostro inno nazionale. Un grande progresso fatto: noi amiamo il nostro paese!".
     

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