Verso Brasile 2014: i Mondiali dal punto di vista dell'osservatore di calciatori. Ecco le nazionali più interessanti
Cataliotti ci saranno tanti osservatori in Brasile?
Non solo osservatori, ma anche agenti e direttori sportivi. Le tribune saranno affollate di addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo. In ogni Mondiale ci sono stati calciatori poco conosciuti passati agli onori della cronaca per aver fatto la differenza in partite importanti sotto gli occhi di miliardi di persone. E' sempre successo e penso che accadrà anche in questo attesissimo Mondiale.
Quali saranno i calciatori da osservare con maggiore attenzione?
Proprio per quanto sopra affermato, i calciatori da tenere sotto controllo saranno i meno conosciuti, ma capaci di mettersi in luce con giocate importanti. A volte anche la personalità, le storie e il look dei calciatori possono affascinare tifosi e addetti ai lavori e condizionare l'interessamento dei direttori sportivi dei grandi club. Come è possibile non ricordare, ad esempio, il grande Valderrama, ex calciatore colombiano che con la sua nazionale ha partecipato in qualità di capitano a ben tre Mondiali (Italia '90, Stati Uniti '94 e Francia '98)! Di lui, oltre alle eccellenti giocate a centrocampo, si ricordano la folta chioma bionda e i baffi neri con tanto di collanine e braccialetti. E i suoi ingaggi, grazie ai Mondiali, saranno certamente lievitati.
Ma i calciatori vanno scelti per il look o per la loro tecnica?
In un Mondiale tutto serve. I calciatori vogliono mettersi in mostra, specie quelli delle Nazionali minori, e anche la creazione di un personaggio - volontariamente o meno - può fare la fortuna di un calciatore.
E' evidente che la qualità tecnica di un calciatore non potrà mai passare in secondo piano. Se non c'è il giocatore, non si creerà neppure il personaggio. Balotelli docet: lui è prima di tutto un campione e questo è un dato inconfutabile!
Balotelli a parte, quali saranno le nazionali che potranno mostrare campioncini in erba ancora poco conosciuti? I campioncini poco conosciuti giocano nelle nazionali meno conosciute. Ecco allora spuntare, ad esempio, il Giappone e l'Australia. Chissà che non si possano scovare calciatori interessanti proprio in queste nazionali che "nascondono" i loro talenti dall'altra parte del mondo!
Il Giappone però è ormai una presenza consolidata ai Mondiali...
Sì, è vero. Parteciperà per la quinta volta consecutiva ad un Mondiale, ma è capitato in un girone non semplicissimo con Colombia, Costa D'Avorio (ecco un'altra nazionale da non sottovalutare quanto a giovani talenti!) e Grecia. Ma dai calciatori di Zaccheroni possiamo aspettarci tanto...
Un'ultima curiosità: i calciatori non si potrebbero osservare comodamente dalla televisione di casa anzichè andare fino in Brasile?
E' una questione di punti di vista, ma ritengo che quello che può dare il calcio dal vivo non possa restituirlo la televisione; l'osservatore deve essere sulle tribune ad osservare le prestazioni dei singoli atleti e delle squadre nel loro complesso. Velocità, tempi di gioco, forza fisica, abilità tecniche e, aggiungerei, temperamento sono caratteristiche che è sempre meglio valutare in tempo reale stando sugli spalti dello stadio. Solo così sarà possibile percepire davvero il reale potenziale di un calciatore. E il Mondiale offre anche spunti di riflessione su come si stia evolvendo il calcio in ogni Paese. Essere presenti in Brasile è senz'altro un'occasione imperdibile non solo per gli osservatori già affermati, ma anche per quelli che aspirano ad esercitare l'affascinante attività del talent scout...
