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  • Il Milan non sa 'ammazzare' le partite: è lo step che manca per diventare grande

    Il Milan non sa 'ammazzare' le partite: è lo step che manca per diventare grande

    • Daniele Longo
    Pulisic ha indicato l’obiettivo Dublino a fine partita ma per arrivarci il Milan deve fare molto meglio. Nella vittoria contro la Slavia Praga ci sono poche cose da salvare: il doppio vantaggio in vista della gara di ritorno, Reijnders di nuovo brillante e un attacco da big europea. Ma sono anche tanti i punti che lasciano più di una perplessità. 

    EQUILIBRIO CERCASI- Lo Slavia Praga è sceso in campo a San Siro senza timori reverenziali e con un’organizzazione tattica per lunghi tratti migliore rispetto a quella del Milan. Non può essere un caso che la prima conclusione verso lo specchio della porta sia arrivata al 33’ ( gol di Giroud ndr). In vantaggio di un gol e di un uomo causa intervento scellerato di Diouf il Milan ha concesso due gol e tante occasioni allo Slavia Praga. Quella rossonera è una squadra che non riesce proprio a trovare un equilibrio tra i reparti nonostante la qualità complessiva degli interpreti sia di livello. 



    ERRORI INDIVIDUALI- La sensazione che lascia in dote ogni partita del Milan è quella di una squadra che non sa ammazzare le partite. La scelta di creare gioco sempre con i due difensori centrali abbinata quella di schierare il doppio play in mediana espone rende vulnerabile l’impianto tattico della squadra. Senza dimenticare i tanti errori individuali che hanno caratterizzato la stagione: contro i cechi è toccato a Theo Hernandez, fin qui uno dei migliori. Vincere l’Europa League è un obiettivo che tutto l’ambiente rossonero si è prefissato ma rischia di rimanere un sogno senza un concerto e repentino salto di qualità. 

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