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  • Ancora Petkovic: 'Lazio? Mi è dispiaciuto lasciare il progetto'

    Ancora Petkovic: 'Lazio? Mi è dispiaciuto lasciare il progetto'

    Attraverso il quotidiano Avvenire arrivano altre dichiarazioni sulla Lazio da parte di Vladimir Petkovic, prossimo c.t. della Svizzera. 'Sono arrivato in Italia proveniente dal Samsunspor, e sapevo che la mentalità del calcio turco somiglia tanto a quella italiana - spiega l'ex tecnico biancoceleste -. La sana passione viene sopraffatta dalla pressione e dallo stress mediatico; con un certo stupore ho scoperto che a Roma ci sono venti radio che parlano di calcio dalla mattina alla sera, mentre a Milano sono solo due. Forse si dovrebbero studiare e magari correggere certi fenomeni... Su Internet ci sono tre-quattro siti in cui scrive un falso Petkovic, di cui dovete diffidare. Io non ho scritto né parlato neppure dopo quello che è successo con la Lazio. Mi è dispiaciuto tanto lasciare un progetto in corso che sono sicuro avrebbe dato ancora dei risultati importanti. Comunque alle ferite da coltellate alle spalle ho preferito rispondere come sempre, con il silenzio. Ringrazio il presidente Lotito e il d.s. Tare che hanno rischiato scegliendomi, ma io ho la coscienza a posto. Non ho mai tradito nessuno e la gente lo sa. Quando cammino per le strade di Roma i tifosi, laziali e non, mi fermano ancora per dirmi: Lei Petkovic è un gran signore! Questo per me è il riconoscimento più importante di una carriera, in cui ho combattuto e combatterò sempre affinché a vincere sia la normalità. Ho ricevuto tanto dalla Lazio, però ho anche ridato indietro qualcosa di importante. Battendo la Roma nella finale di Coppa Italia abbiamo scritto una pagina di storia. Peccato che il passato sia davvero una terra straniera che pochi riconoscono... Se in futuro un club di A mi proponesse un progetto serio accetterei volentieri la sfida. La contestazione dei tifosi verso Lotito? Mi dispiace molto. La passata stagione abbiamo disputato partite davanti a più di 60mila spettatori. Ci sono stati lunghi periodi in cui non si sentivano né fischi né contestazioni contro la società. Il calcio moderno ha creato uno scollamento tra il divismo in campo e la gente comune, e queste sono le conseguenze. Senza una formazione etica e un'informazione corretta, non si fa educazione. Si è perso il senso del rispetto. La squalifica della curva in Europa League è stato un danno per tutti. Ad alti livelli si lavora e si gioca per la gente, che più è e maggiore sarà la produttività in campo. Il razzismo purtroppo esiste ovunque, ma in Italia a me pare che a volte sia solo il pretesto per per alimentare inutili polemiche e non per affrontare seriamente il problema. E intanto gli stadi si svuotano'.

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