Contro il Genoa l'Atalanta proverà a ritrovare il senso del gol, smarrito nelle ultime apparizioni casalinghe. I nerazzurri non vincono e non segnano a Bergamo dalla sfida con il Cesena del 21 dicembre, vinta 4-1.

Da allora Denis e compagni si sono bloccati sotto rete: zero reti contro Milan, Juve e Lecce. «Domenica scorsa la nostra prestazione è stata buona - spiega Stefano Colantuono - ci è mancato solo il gol. Ma non dimentichiamo che per noi c'era un rigore piuttosto netto». Nelle ultime giornate le «sviste» ai danni dei nerazzurri sono state diverse e il tecnico non ci sta più a porgere l'altra guancia. Pur senza alzare i toni, Colantuono puntualizza: «L'Atalanta merita rispetto, occorre stare attenti perchè questi episodi possono essere decisivi per squadre come la nostra». Non è però da lui indugiare sulle polemiche, anche perchè incombe una nuova sfida su cui concentrarsi.

Il recupero di domani sera con il Genoa si preannuncia insidioso: «Di loro non mi fido - avverte l'allenatore - Quella di Marino resta una squadra molto pericolosa, nonostante le ultime trasferte non siano andate in modo positivo per loro. Temo soprattutto Palacio, uno che è sempre in grado di inventare qualcosa». Colantuono dovrà anche fare i conti con acciacchi e influenza: Cigarini e Ferri sono sfebbrati e saranno convocati, ma non è detto che siano arruolabili. A centrocampo sarà confermato Brighi, tornato titolare con il Lecce. «Non mi aspettavo che resistesse novanta minuti. Visto come stanno gli altri, mi sa che dovrò chiedergli gli straordinari» annuncia Colantuono. In attacco, al fianco di Denis, potrebbe giocare Gabbiadini. Ma la grande curiosità riguarda il modulo tattico che l'allenatore deciderà di adottare. Contro il Lecce si è visto un 3-4-1-2 a trazione anteriore, ma con il Genoa Colantuono dovrebbe tornare al più collaudato 4-4-2.