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  • Atalantamania: attenta Dea, hai bomBarrow ma se ti appaghi la paghi!

    Atalantamania: attenta Dea, hai bomBarrow ma se ti appaghi la paghi!

    • Marina Belotti
    Incanalarsi nel tunnel sotto la Nord a suon di ovazioni, bevendosi la difesa genoana e un buon drink, può essere molto rischioso. Lo sa bene il tecnico nerazzurro che ai “Gasperini alé” di inizio ripresa risponde con un movimento della mano a dire “state calmi, è ancora presto”. Keep calm e segniamo almeno il terzo.
     
    ILIC’È- Entra, si alza, segna il tris, si fa male e si rialza: tutto questo è Josip Ilicic, il più applaudito dell’Atalanta. Il numero 72 è tornato e non c’è niente da fare: quando c’è lui il vento cambia. Josip è l’uomo in più da spremere fino all’ultima goccia in questo testa a testa sul ring: di testa o di tacco lui ringhia e la sua grinta è manna per la Dea. Al 15’ del secondo tempo lo stadio si ferma per applaudire due campioni: lo sloveno che entra e la controfigura colorata che esce.
     
    GOMARROW- Sembra Gomorra, eppure non è una città distrutta da Dio, ma una Dea che distrugge una città: Genova. Tenendo ancora dietro i blucerchiati nella rincorsa europea e calando il tris agli uomini del Balla, che non iniziano mai a ballare. Ma nemmeno il Papu baila troppo perché, anche se il suo assist per Cristante vale un gol, se ne mangia un altro e la sua antenna non capta i segnali dei compagni. Va solo raddrizzata per le ultime tre partite e allora la coppia Gomez-Barrow, il gambiano da calcio spettacolo nato con la palla ai piedi, scatenerà l’inferno: Gomarrow distruggerà ogni cosa. E già stuzzica il palato di alcune big d'Italia...
     
    (T)RELAX- Sempre che l’ira della Musa o della Dea non si appaghi. Segnare tre gol va bene, ma guai a distrarsi un attimo: le imprese Champions ci hanno insegnato che recuperare un tris è cosa possibile e alla portata, se non del Genoa che pure ci è andato vicino, certamente della Lazio che la Champions la rincorre. Perché è bastato sedersi al secondo gol e rilassarsi al terzo, che i vari Lapa, Bessa e Veloso hanno fornito le loro generalità a Berisha. E menomale che c’era il Var…Con la Lazio serve l’impresa, ma è vietato staccare la spina prima del 95’. Perché, per storpiare un ormai noto aforisma, “La Dea c’è e sei te, non rilassarti!”.

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