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  • Atalantamania: Europa e scudetto, decide tutto la Dea!

    Atalantamania: Europa e scudetto, decide tutto la Dea!

    • Marina Belotti
    Per una notte, finalmente, l’Atalanta è tornata in Europa. L’ha fatto nello stesso modo di Venezia, in un altro mare, non in alto mare: la stessa maglia corallo che ormai è un amuleto, lo stesso risultato, la stessa sofferenza iniziale contro chi lotta per salvarsi le penne. Ora come allora, è il tridente a sbloccare la situazione: Muriel e Pasalic aprono e chiudono le danze, in mezzo Djimsiti, ventesimo giocatore dell’Atalanta ad andare a segno in campionato, a farsi perdonare per quei buchi in difesa. L’Atalanta è tornata in Europa per rimanerci e, mentre stasera attende l’esito di Fiorentina-Roma, sorride per domenica: la attende la partita a San Siro contro il Milan.
     
    LUCI A SAN SIRO- Regina delle trasferte, al Meazza respirerà quell’aria da match internazionale che l’ha sempre più caricata e stimolata delle gare all’apparenza banali giocate all’ombra delle Mura. Non solo: il gioco del Milan, aperto e aggressivo, sarà pane per i suoi denti. Avrà spazio per attaccare, ed essere arbitro di un destino la galvanizza: era già successo lo scorso anno, quando pareggiando col Sassuolo consegnò anzitempo (il 2 maggio) lo scudetto all’Inter. Questa volta l’obiettivo, neanche a dirlo, è tenere aperta la lotta alla vetta fino all’ultima giornata, rimandando la festa dei 75mila a San Siro. Al 22 maggio, quando avrà di fronte l’Empoli mentre la Fiorentina se la vedrà con la Juve dell’ex Vlahovic.
     
    EUROPA PER TENERSI IL GASP- La corsa sulla viola sembra una mission possible, molto più difficile sognare l’Europa League. La Lazio se la vede con la Juve e la (fatal?) Verona, la Roma con Venezia e Toro. Potrebbe centrare i preliminari, ma a quel punto meglio giocare il giovedì sera che cominciare prima, in piena estate, in un anno già anomalo per il Mondiale. Ragionamenti che comunque l’Atalanta non farà, pensando solo a battere il Milan col tridente ritrovato: di Zapata si può fare a meno (soprattutto in quelle condizioni fisiche), spazio a Pasalic, Malinovskyi e Muriel. L’Europa a tutti i costi, poi la tavola rotonda che deciderà le sorti di Gasperini, tutt’altro che chiare: dipenderà dalla classifica, dalle ambizioni del 2023, dalla lista dei desideri di Percassi e Pagliuca per l’estate 2022. Se ci saranno tutte le condizioni e la stessa visione d’intenti, Gasp rimarrà. Ma far coincidere gli interessi delle parti dopo un’annata così travagliata sarà tutt’altro che semplice. Un quinto posto aiuterebbe: la Dea ritrovata ci proverà, ripartendo dal manto che l’ha vista volare in Champions League, rivendicando quel 2-3 di sette mesi fa.

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