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  • Atalantamania: Gasperini resta o se ne va? Ore decisive

    Atalantamania: Gasperini resta o se ne va? Ore decisive

    • Marina Belotti
    La notizia verrà diffusa soltanto dopo la partita con il Monza, per non turbare gli equilibri di squadra e spogliatoi con la valanga di notizie che porterebbe una riconferma o un addio. La decisione però verrà presa prima, anzi, tra poche ore: tra stasera e domani sera presumibilmente, negli uffici di Zingonia si deciderà il futuro del tecnico Gian Piero Gasperini. E quello dell'Atalanta.

    SE RESTA- Lo farebbe perché sul tavolo, insieme alle sue perplessità, patron Percassi, il figlio ad e il direttore sportivo Tony D'Amico metterebbero un bel po' di nomi succulenti per rinforzare la rosa. Non più e non solo giovani, ma giocatori già formati per riuscire a rispettare le aspettative alte di club, tifosi e città: il ritorno nei primi quattro posti in classifica, un'altra Champions da conquistare l'anno prossimo. E nel mentre, chissà, magari un trofeo in Europa League o in Conference, ma anche in quella Coppa Italia rimasta indigesta. La proprietà finora si è detta aperta al rafforzamento, che però deve andare di pari passo con il ringiovanimento. E Gasperini non è convinto: la fumata è grigia, servono altri big nella lista. La panchina deve restare corta, come piace a lui, ma i nomi dei 16 devono essere diversi da quelli di oggi, specie con molte pedine che appaiono ormai fuori causa (come Musso, Okoli e Demiral).

    SE PARTE- Sarà perché le sue richieste non vengono rispettate, perché le attese continuano ad essere troppo alte per i giocatori che ha a disposizione, perché i soldi in entrata obbligano a partenze di lusso (Scalvini, Koopmeiners, Højlund). In quel caso, dopo sette stagioni alla guida dell'Atalanta, un record nella storia del club bergamasco, le strade si divideranno "con affetto", come detto da Gasp dopo l'Inter. Lui probabilmente resterà in Serie A, magari al Genoa, nuova ma insieme nostalgica sfida, e l'Atalanta continuerà a ringiovanirsi, anche senza Champions o trofei. Magari con Palladino, Italiano o Seoane. Entro quattro giorni si saprà, 5° o 7° posto che sia: quest'anno, per la prima volta, non sarà la classifica a determinare il futuro del Gasp, ma solo il mercato.

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