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  • Atalantamania, ma quale 'cafonata'? Llorente ha alzato il gomito (e non è il solo)

    Atalantamania, ma quale 'cafonata'? Llorente ha alzato il gomito (e non è il solo)

    • Marina Belotti
    Dopo aver alzato il gomito con due rossi, il test dell’etimoletro dà un solo responso: hanno tutti superato il limite. Il live dal San Paolo è uno spettacolo impietoso, con giocatori, staff e persino telecronisti a vederci doppio e riproporre in termini coloriti la decisione ‘errata’ di arbitro e Var. Peccato che, tra toni più o meno alterati, si dimentichino di osservare e mostrare quel primo fotogramma che spiega e origina il misunderstanding. Perché è chiaro come il sole calato da ore al San Paolo che PRIMA Llorente dà una gomitata in faccia a Kjaer e DOPO il danese, a occhi chiusi per il colpo subito, gli frana addosso.  Se c’è un momento in cui l’arbitro deve fischiare è proprio questo: quando-fermate il replay al momento giusto però- Llorente allarga il suo raggio d’azione e alza il gomito con una bionda (pedina nerazzurra) che non gli ha ancora messo le mani addosso. 
     
    IN VIDEO VERITAS - Tutto ciò che accade dopo è oltre al fischio di questo primo fallo: ovvero, per regolamento, non conta. Sarebbe come lamentarsi di una rete annullata perché 1’’ prima la bandierina segnala fuorigioco. E invece no, scontri, paroloni, gente in campo e polemiche per un rigore che, al netto, non c’era. I tifosi li capiamo, meglio non commentare gli erroracci sulla porta di Milik e compagni, i professionisti un po’ meno. Salvo poi cominciare a ritrattare a mezzanotte inoltrata, quando Halloween fa capolino e si rendono conto di aver visto un (rigore) fantasma. Ma su una cosa siamo d’accordo con tutti loro: Kjaer fa paura. Sempre ammonito, sempre falloso, va sull’uomo manco giocasse a rugby senza degnarsi del pallone. Certo che sarebbe stato rigore, SE prima Llorente non avesse alzato il gomito.
     
    DIFESA OFFESA - E così, con Skrtel che se la dà a gambe di fronte al delicato compito di salvare una retroguardia che affonda, ecco il falso eroe: Kjaer promette grandi cose, ma peggiora di giornata in giornata. Contagiato anche lui dal morbo della difesa indifesa o-per meglio dire-off-fesa, sì, alla qualità degli altri 8. Anche ieri un quartetto lentissimo, con de Roon a farsi scappare Ruiz e Toloi a distaccarsi e dormire su Maksimovic e Milik. Meglio fiondarsi in attacco, dove a segnare sono orologi svizzeri serviti da difensori-assistman, ma chi salva davvero quest’Atalanta da 30 gol in 10 gare? Pierluigi Gollini, il 95 che deve mettere la pezza ai buchi dei suoi: di mano su Koulibaly, di tacco su Milik, di corpo nelle uscite…L’Italia è di fronte a un nuovo fenomeno, nato per vivere in gabbia. Altro che Meret sull’1-1, è il rapper coi guanti a meritare il ruolo di terzo a Euro 2020: Mancini non può non essersene accorto.
     
    GASP, CHE SCELTE - Infine, eccoci a fare un appunto anche sul Maestro Gasperini che, seppur se la cavi con un pareggio, per come dispone la squadra non è proprio meritato. Parte senza punta ma, fatto ancor più inaccettabile, orfano di quel Malinovskyi capace di dare il ‘ciak’ alle partite. Sull’1-1 inserisce Kjaer (male), sul 2-1 Muriel (troppo tardi) e per 69’ lascia Pasalic al fianco di Gomez (onore e onere non all’altezza del croato). Voltiamo pagina dunque, e pensiamo al Cagliari, la vera sfida diretta di una squadra ‘piccola’ e dimenticata che frega tutti e sogna in grande, come l’Atalanta. Due Dee a confronto insomma, per regalare un po’ di stupore e bel gioco a una Serie A ancora troppo accanita su episodi e fischietti. 
     

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