Calciomercato.com

  • Balotelli insultato dai razzisti, ma l'arbitro non sente e il giudice di porta gli fa dare 3 turni: che giustizia è?

    Balotelli insultato dai razzisti, ma l'arbitro non sente e il giudice di porta gli fa dare 3 turni: che giustizia è?

    Ha scritto Edmondo Pinna, uno fra  migliori cronisti di faccende arbitrali, stamane sul Corriere dello Sport-Stadio: "Ha pensato ad un gesto clamoroso. Perché non c’è nulla di più odioso di qualcuno che ti discrimina non perché sei uno dei più forti attaccanti del momento, sia pure con diversi eccessi, ma perché hai la pelle diversa dagli altri. Mario Balotelli voleva lasciare Fiorentina-Milan. Non una diceria, una voce riportata. La testimonianza è nelle immagini della partita, trasmesse da Sky. Mario Balotelli, domenica scorsa a Firenze, si è trovato per l’ennesima volta stritolato dalle urla becere dei tifosi. Ha cercato sfogo e conforto addirittura parlando con qualche avversario della Fiorentina. Richiamando l’attenzione perfino del direttore di gara, Paolo Tagliavento, facendo segno, mano all’orecchio: Hai sentito? e subito dopo, con la mano destra, inequivocabilmente, io me ne vado . Forse, anche per questo, a fine gara, era così nervoso. «Cazzo guardi?» ha ripetuto più volte all’arbitro d’area Doveri prima di uscire dal campo. Accompagnando tutto anche con un altro epiteto ( “cretino” ). Ingiurioso, anche questo, che ha fatto scattare le altre due giornate di squalifica, in aggiunta a quella presa dopo l’ammonizione (era diffidato). Niente Napoli, d’accordo, si sapeva. Ma anche niente Juve e niente Catania. In attesa del ricorso. 

    Non una giustificazione, sia chiaro. Però, forse, qualcosa che aiuti a capire. Perché quei cori sono stati “certificati” ieri dal Giudice Sportivo, Gianpaolo Tosel, lo stesso che gli ha comminato tre turni di stop. Ventimila di multa alla Fiorentina, «per avere i suoi sostenitori, al 19’ e al 21’ del secondo tempo, indirizzato a due calciatori della squadra avversaria grida e costituenti espressione di discriminazione razziale».

    Uno era superMario. Che ad un certo punto non ce l’ha fatta più. Attorno al campo ci sono diverse persone durante una partita, tutte autorizzate dall’autorità di pubblica sicurezza. Fotografi, addetti al campo, infermieri e barellieri, steward.

    Lo sfogo di Balotelli non è passato inosservato. Neanche alle telecamere di Sky. Minuto numero 17’49”, si sta per battere un angolo, si vede chiaramente da lontano Balotelli dire all’arbitro, con la mano rivolta alla curva Fiesole che sta ululando, li hai sentiti? e poi incrociando le mani davanti, come a dire basta, basta. Poi la camera va sul dettaglio. Indice all’orecchio destro, mano a fare il segno me ne vado".

    Il retroscena su Balotelli avrebbe dovuto cambiare decisamente il metro di giudizio di Tosel che, evidentemente, o non guarda Sky o nessuno gli ha detto che cosa fosse stato registrato dale telecamere di Murdoch. Così, Tagliavento non ha sentito i cori razzisti e Doveri l'ha fatto squalificare.

    Eppure, prima o poi, Abete, Nicchi, Braschi e sodali  ci dovranno dire se la Figc faccia parte dell'Uefa o no. 

    In caso positivo, sarebbe meglio se Federazione e arbitri si aggiornassero. Platini intende finalmente adottare la linea dura, a fatti e non solo a parole.  Un calciatore o un dirigente che insulti un collega per questioni razziali anrà incontro a un minimo di 10 giornate di squalifica dalle competizioni europee (Champions ed Europa League).  In caso di cori razzisti, la stessa Uefa ordinerà la chiusura del settore dove i cori sono stati intonati. In caso di recidiva, chiusura totale dello stadio.

    Conoscendo il Palazzo, ci diranno che, in attesa del varo ufficiale della nuova normativa, ai razzisti si può fare solo il solletico con le multe. Che, invece, li fanno sghignazzare, anche perchè le pagano le società. 

    Le cose potrebbero cambiare subito se la partita venisse sospesa ogni volta che Balotelli e gli altri giocatori vengono insultati dai barbari. Ma ha ragione il Manzoni: il coraggio, se uno non ce l'ha, non se lo può dare. Nemmeno per difendere i propri simili dai vermi del razzismo.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

    Altre Notizie