Benvenuti al one man show!
Vi piacciono Fiorello e Proietti? Artisti a tutto tondo, poliedrici, che reggono da soli le sorti di uno spettacolo lungo magari tre ore. Uomini speciali, un po' come Super Pippo e Steven G.
Questione di personalità, certo, ma anche di voglia e autostima. Il bomber milanista non si è mai sentito inferiore a nessuno, lascia la vetrina al gigante Ibra, ai riccioli di Dinho e alle discontinue scorribande di Pato, ma alla fine lui c'è sempre. Mette pressione agli allenatori, perchè quando sta in panca fissa il campo e ogni tanto si gira verso la guida tecnica, è un martellamento psicologico che puo' reggere solo chi ha le spalle larghe, anzi larghissime. Pippo è sempre carico, altro che duracell. La voglia di giocare e di abbattere record è più forte di tutto e tutti, è un esempio soprattutto dal punto di vista caratteriale. Non dal punto di vista tecnico, perchè Pippo è un unicum che non ha epigoni reali (Nè Pazzini, ne' Gilardino per ora hanno doti paragonabili, qualcuno spera in Paoloschi...), è un extraterreste dell'area di rigore che riesce a stupire perfino il fratello Simone: "Il suo trucco è non sentirsi arrivato, secondo me giocherà fino a 40 anni".
Leader silenzioso, come Pippo, è il capitano dei reds Steven Gerrard. Quando giovedi' sera è entrato in campo tra primo e secondo tempo del match con il Napoli lo stadio ha trattenuto il respiro. Steven G. si è aggiustato la fascia di capitano e ha cominciato a pressare appena l'arbitro ha ridato il via al gioco. Un esempio, un totem che ha terrorizzato la difesa azzurra, ed in particolare chi a certi palcoscenici non è abituato. E' un campione assoluto, ma fa gol come il mediano cantato da Ligabue: in pressing rischiando le gambe con De Sanctis. Gli occhi di tigre lui non li ha mai smarriti e dopo l'hat trick i giocatori azzurri gli hanno stretto la mano con un lieve inchino della testa: il one man show era finito...restano solo gli applausi
