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  • Bologna, Raggi e Loria:| Un anno per tornare a volare

    Bologna, Raggi e Loria:| Un anno per tornare a volare

    CONTENTI. Anzi, contentissimi. Uno, perché ritorna nella città che non avrebbe mai voluto abbandonare, l’altro perché dopo un’estate in cui ha rischiato di rimanere disoccupato, ha trovato un club disposto a dargli fiducia e l’occasione di dimostrare di avere ancora qualcosa da dire.

    UNO è Andrea Raggi, l’altro Simone Loria. Il primo ventisettenne, il secondo quasi trentacinquenne. Entrambi sono uomini di esperienza, difensori, e hanno firmato un contratto annuale. Sono quindi accomunati dalla voglia di riscatto e dall’intenzione di conquistarsi la riconferma.

    «Appena ho saputo della possibilità di tornare a Bologna», attacca Raggi, «ho detto al direttore Zanzi che non mi interessava nulla del contratto, che decidessero loro. Io volevo solo tornare. Anche perché, fosse dipeso da me, non sarei mai andato via. Voglio lasciarmi alle spalle il brutto anno di Bari e l’esperienza di Palermo, in cui non mi è mai stata data l’opportunità di dimostrare niente». La voglia di riscatto fa il paio con la sicurezza che l’ambiente di Bologna gli restituisce a pelle: «Qui c’è tutto per fare bene, la città fantastica, l’ambiente un paradiso. Ritrovo una squadra che è molto migliorata. Sono stati fatti innesti importanti. Davanti, poi, siamo forti forti, tocca solo a noi dimostrare il nostro valore. Il gruppo, invece, è unito come l’avevo lasciato. Ho firmato un contratto di un anno più uno: ora starà solo a me conquistarmi la riconferma. Sono al settimo cielo».

    LO È PURE Simone Loria. Dopo aver rischiato di rimanere senza squadra, non vede l’ora di tornare in campo: «Mi alleno con il gruppo da una settimana, ma prima ho svolto la preparazione con il Cuneo, squadra della Seconda Divisione Lega Pro: se c’è bisogno sono pronto subito. E’ la prima volta che mi sono ritrovato a vivere un’estate simile, ma so di poter essere ancora un giocatore importante e non vedo l’ora di dare una mano ai compagni». Anche lui, al Bologna non ha nulla da chiedere: «Sono io a dover dimostrare qualcosa per guadagnarmi la riconferma, avendo firmato un contratto annuale». Entrambi vorrebbero giocare con la Roma, ma lo sciopero incombe. Intanto, con loro, annuncia il vice presidente Maurizio Setti, «si chiude la campagna acquisti del Bologna. Ora dovremo solo sfoltire la rosa». Setti è tornato anche su quanto accaduto negli ultimi mesi: «Avevamo pensato a un Bologna giovane, ma abbiamo cambiato obiettivi perché quest’anno non possiamo sbagliare: andare in serie B significherebbe ritrovarci con un quinto degli introiti attuali e non possiamo rischiare. Il Bologna è più forte di un anno fa.

    GUARDANDO ai conti, abbiamo ancora un debito di circa 20 milioni perché alcune proiezioni si sono rivelate inesatte e ci siamo ritrovati con pendenze antecedenti all’era Menarini che sono venute fuori un po’ per volta. Ma la situazione è gestibile e risolvibile con il tempo: a Bologna si può tornare a parlare di calcio giocato e se qualcuno vuole la società, deve darci delle garanzie di ambizioni importanti, altrimenti andremo avanti noi con i nostri progetti: abbiamo trovato l’armonia e l’assetto che servivano».


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