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  • Bolognamania:| Bomber Di Vaio, amico Marco

    Bolognamania:| Bomber Di Vaio, amico Marco

    Quella di domenica al 'Dall'Ara' è stata una giornata che i tifosi del Bologna non dimenticheranno mai. Non per il 2-0 firmato Diamanti-Rubin al Napoli, anche se estromettere gli uomini di Mazzarri dalla corsa Champions e prendersi qualche rivincita dopo il recente passato è stato senza dubbio motivo di orgoglio per la tifoseria rossoblù e un'ulteriore conferma di un finale di stagione straordinario. Ma più che 'O surdato nnamurato' cantato davanti a oltre 10mila tifosi del Napoli, i tifosi rossoblù si ricorderanno dell'ultima gara giocata al 'Dall'Ara' da Marco Di Vaio, l'uomo-salvezza per quattro anni di un Bologna che in questo quadriennio si è quasi sempre aggrappato ai suoi gol. Ventiquattro il primo anno, un tornado di gol che salvò il debolissimo Bologna dei Menarini letteralmente di peso; 12 al secondo, complice un infortunio muscolare che lo tenne fuori due mesi; 19 nel terzo, il più difficile, con il fallimento sventato in extremis a dicembre e la lenta rinascita societaria.

    Quest'anno il Capitano è a dieci reti (domenica è arrivato un palo a evitare un gol che avrebbe fatto saltare per aria il 'Dall'Ara'): senza dubbio l'anno meno brillante, con la carta d'identità che avanza e qualche partita così così. E allora, mentre già si parlava del tema Di Vaio per la prossima stagione - titolare inamovibile? titolare ma con alternative valide? riserva alla Del Piero? - l'attaccante ha anticipato tutti, come ha fatto per anni coi difensori di tutta la serie A, e ha annunciato il suo arrivederci al Bologna. Motivazioni forti, precise, onorevoli: 'Niente e nessuno deve rovinare il rapporto che ho con Bologna, vado via prima di sentirmi un peso o un limite per questa squadra, preferisco rinunciare a qualcosa che amo per conservare il mio rapporto con Bologna visto che verrò a viverci. Non accetto un ruolo alla Del Piero, non a priori'. Prima di diventare un caso, o anche solo una fonte di discussione, ha preferito salutare. Nel momento più alto, come fanno i grandissimi. E Bologna gli ha tributato un saluto da re, tra sciarpe, cori, video, testimonianze d'affetto.

    Andrà in Canada, al Montreal Impact, in quella MLS che sta diventando rifugio di tanti campionissimi - si partì con Beckham ed Henry, i prossimi saranno Ballack e con ogni probabilità Nesta - e che rappresenta sicuramente un calcio più soft. Un anno e mezzo in Quebec per poi tornare a Bologna, magari da dirigente per confermare quell'accordo sottoscritto (Di Vaio aveva un altro anno di contratto più quattro da dirigente), ora saltato ma confermato per il post-carriera sulla parola da Guaraldi. Tanti hanno pianto, domenica al 'Dall'Ara'. Tutti si sono emozionati per un ragazzo che in questi quattro anni non è stato solo bomber e leader, ma spesso anche dirigente, se non proprio presidente nei momenti in cui la società era assente, come quando latitavano gli stipendi in era Porcedda. Se sostituire il campione sarà durissima, visto che i bomber da doppia cifra a certi ingaggi non ci sono, sostituire l'uomo sarà ancora più dura. E c'è uno striscione che più di tutti, tra quelli apparsi domenica, rende l'idea del rapporto tra Di Vaio e la città: '2008, arriva un bomber romano. 2012 se ne va un amico bolognese. Grazie Marco, a presto'. Sì, perché è stato un arrivederci, non certo un addio.

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