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  • Bresciamania:| Caracciolo, è ora di volare

    Bresciamania:| Caracciolo, è ora di volare

    • Fabio Pettenò

    Brescia-Palermo non sarà una gara qualunque per Andrea Caracciolo, giocatore simbolo del Brescia targato Iachini. Per lui quella di domenica all'ora di pranzo sarà una sfida contro il suo passato, contro i suoi fantasmi. Quei fantasmi che trasformarono il gioiello, il diamante cresciuto nel San Colombano e diventato grande con il Brescia di Roberto Baggio e Mazzone, in un prezioso sul quale pochi credevano ancora. Un talento, quello di Caracciolo, andato in scena per ben 62 volte con la maglia rosanero dei siciliani, nel biennio 2005-2007, riuscendo a timbrare 16 volte il cartellino delle marcature. Era un ragazzo di 23 anni quando sbarcò in Sicilia all'ombra della Favorita, un calciatore in erba alla ricerca della definitiva consacrazione. Consacrazione che per sua stessa ammissione non avvenne mai, schiacciato dall'enorme peso della piazza che voleva in lui il nuovo Toni (ceduto in quel periodo dal Palermo alla Fiorentina) e che invece trovò un ragazzo fragile e non ancora pronto a certi palcoscenici.

    Un anno dopo, era il 2008, la decisione di voltare pagina e di ritornare a Brescia per sua stessa volontà. 'L'airone' (così è conosciuto per il suo modo di esultare aprendo le braccia e muovendole alla stessa stregua dell'omonimo uccello) ora è chiamato alla definitiva consacrazione. Ripartito con le rondinelle dalla serie B e (grazie ai suoi gol) conseguito il traguardo della promozione, per lui ora si riaprono le porte del grande calcio, dei grandi palcoscenici, degli stadi più importanti d’Italia. Andrea lo sa che quest'occasione è quella giusta per richiamare l'attenzione su di sé. Più volte la gente guarderà Caracciolo spiegare le ali, più il Brescia e lui voleranno nel cielo.

    Oggi, a 28 anni, Caracciolo ha dimostrato di essere maturato, sia come calciatore e sia come uomo. Un anno mirabile, condito da 24 gol, è appena terminato, richiamandone nuovamente il nome sui giornali e nelle trasmissioni televisive. Accostamenti a grandi club come il Milan o la Fiorentina non l'hanno smosso, fiero e desideroso com'è di caricarsi sulle spalle il 'suo' Brescia per portarlo sempre più in alto. Nessun rimpianto, nessuno scheletro nell'armadio, caro Andrea: quella che si apre per te è l'ultima chance di ritornare a essere il talento e il diamante brillante che tutti cercavano. Apri le ali e continua a volare, trascinando con te e i tuoi gol il Brescia nel cielo. 

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