Bucciantini: Fifa, Tavecchio, troppo vile è questa attesa...

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Successe durante una partita di golf, almeno così lo raccontò Franz Beckenbauer: e quando parlava lui non c’erano troppi dubbi. Il Kaiser prese sottobraccio Charles Dempsey e gli sussurrò: sparisci. L’altro era il delegato dell’Oceania alle votazioni che dovevano assegnare il Mondiale del 2006. Beckenbauer era la Germania. Gli avversari dei tedeschi erano il Marocco (che saltò alla prima votazione), l’Inghilterra (eliminata al secondo scrutinio) e soprattutto il Sudafrica: il lavoro di raccolta di voti di Joseph Blatter (presidente da appena due anni, dopo l’era di Joao Havelange) era stato al solito tenace. La sua idea di scalata e presa di possesso “personale” della Fifa tramite le federazioni “deboli” era già avviata da tempo. Intanto, aveva promesso quei mondiali agli africani.Caduti gli ex coloni inglesi, il voto di Dempsey era assicurato al Sudafrica. Le previsioni erano di un pareggio, 12-12, e a quel punto l’assegnazione sarebbe stata decisa dal presidente: Blatter avrebbe scelto il Sudafrica. Per questo si mosse Kaiser Franz. Il delegato dell’Oceania si alzò al momento della votazione e uscì dalla stanza: 12-11 per i tedeschi. Quanto ne uscì arricchito Dempsey non è possibile quantificare, ma molti anni dopo fu lo stesso Blatter a urlare: “La Germania rubò i mondiali agli africani”. Lo disse appena dopo la prescrizione di questa fattispecie di reato ma non stiamo a sottilizzare: nell’estate del 2000 Blatter fu clamorosamente sconfitto. Fece tesoro della lezione, inasprì il suo comando e da allora, l’uso del potere si fece dunque più cinico, più monarchico. I rischi di sconfitta ridotti a zero. Intanto, risarcì le federazioni africane con i Mondiali successivi. Blatter non si può sfidare, non si può discutere. Con un “dividendo” unge ogni federazione calcistica mondiale: appena 500 mila euro l’anno, sembra una cifra simbolica e non sposta di niente i bilanci delle grandi federazioni (che comunque in gran parte non lo votano). Ma è un assegno spesso decisivo per la sopravvivenza (o per i maneggi) delle federazioni periferiche, quella affluite e dismisura nella Fifa: sono più le federazioni calcistiche degli stati ufficiali presenti all’Onu!
Anche l’allargamento delle squadre ai mondiali è una lusinga che amplia la platea dei sogni (e dei voti). Che moltiplica partite (e dunque incassi televisivi, da non disperdere nel rischioso mercato: anche questo monopolio è sotto inchiesta, vi era un nipote di Joseph – Philippe Blatter – a comandare l’agenzia di sfruttamento dei diritti tv). Un sistema che sfrutta la più democratica delle regole: ognuno vale un voto. Ma non si ferma qui: per essere eterno, un dominio finisce per diventare costoso, e nell’accusa del ministro della giustizia degli Stati Uniti d’America ci sono parole irreversibili, irrimediabili: “Una corruzione ventennale, dilagante, sistemica, radicata. Per centinaia di milioni di dollari”, ha detto Loretta Lynch. In questi anni sono stati toccati dalle inchieste di corruzione il suo predecessore (Havelange) il suo sfidante del 2011 (Bin Hamman, per un sistema simile ma “in sedicesimo” rispetto ai piani egemoni dello svizzero). Mentre Blatter è rimasto lassù, sfiorato dalle parole dei campioni (Pelé, Maradona), dalla sfiducia latente ma mai prepotente dell’Uefa (solo adesso realmente agguerrita), dal sospetto degli Stati Uniti: il sistema, però reggeva. Governato nel modo in cui lo descrive Loretta Lynch. Incollato con i dollari, che è mastice fortissimo. È “scoperta” di queste ore la carica di vicepresidente della Fifa a Jeffrey Webb, leader della federazione delle Isole Cayman: un movimento di pochi affiliati, una Nazionale che non ha partecipazioni in nessuna delle competizioni conosciute, e che vanta come miglior piazzamento un quarto posto nella Coppa dei Caraibi del 1995. Una federazione che la Fifa accoglie proprio su pressione dell’allora segretario generale Joseph Batter, nel 1992. Alle Cayman non si gioca a calcio, ma si possono “lavare” tanti soldi: questo lo sanno tutti. Questa era la Fifa. Un sistema di potere poggiato su Federazioni utili ad altro, o deboli e per questo corruttibili e indissolubilmente legate al comando, per loro stessa sopravvivenza. Se c’era da conquistare consenso, e far girare altri milioni, l’argomento poi era sensuale: perfino un Mondiale concepito a 50 gradi all’ombra, per esempio.
Come si rapporta la Figc a questa “corruzione dilagante, sistemica, radicata”, sempre per usare le parole del ministro Usa?
La decenza vorrebbe una netta, subitanea presa di distanze. Macché. Passano le ore, Tavecchio non commenta, si affida a poche parole caute e attendista, mentre l’Uefa cerca il rinvio al voto che sabato dovrebbe rieleggere Blatter alla sua carica papale (a vita) Tavecchio “deciderà solo giovedì (oggi, dunque) dopo aver parlato con l'Uefa di Michel Platini”. C’è chi riconosce in questo dialogo un modo per sciogliersi da Blatter (ma non prima di aver ascoltato cosa offre l’Uefa). C’è chi – come noi – trova questo seppur breve temporeggiamento un modo perdente e vile di procedere. Le accuse mosse a Blatter erano conosciute a tutti. I metodi di governo dell’uomo che rifiutò di premiarci a Berlino, per un rigore dubbio negli ottavi di finale (si dice) e forse per un infantile senso di superiorità dello svizzero verso gli italiani (riguardiamoci Pane e cioccolata, di Franco Brusati, con l’immenso Nino Manfredi), erano questi ed erano palesi nelle scelte compiute e approvate: quelle delle assegnazioni dei Mondiali, quelle sulla gestione delle risorse televisive. Eppure in quel solco si era gettata la Figc di Tavecchio, per attrazione servile verso il potere. Aspettare la magistratura (specie quando è così “telefonata”) è un tratto di opportunismo tipico della poca visione, del poco coraggio, della poca indipendenza e forza. Questa è la Figc.
Che ancora non ha deciso cosa fare. C’è da sperare che si allinei alla richiesta dell’Uefa: quella di rinviare il voto, perché la parte più grottesca di questa vicenda è che nonostante i vertici in galera, la Fifa di Blatter va avanti a passo marziale. Con scontate probabilità di rielezione, con il voto cieco e interessato di federazioni noncuranti della legalità e della moralità. Il voto che avrebbe dato anche Tavecchio, trascinando la Figc e l’Italia a rimorchio di un caudillo che governa il calcio mondiale grazie a una “corruzione dilagante, sistemica e radicata”.
Marco Bucciantini
Divertiamoci un po. Ecco le Federazioni Continentali appartenenti alla FIFA: 1 Europa (UEFA).
2 Sud America (CONMEBOL). 3 Africa (CAF)che ha 5 Federazioni Regionali: 3.1 Zona Nordafricana (UNAF); 3.2 Zona Occidentale (WAFU-UFOA); 3.3 Zona Centrale (UNIFFAC); 3.4 Zona Orientale (CECAFA); 3.5 Zona Meridionale (COSAFA). 4 Asia (AFC) che ha 4 Federazioni Regionali: 4.1 Zona Occidentale e Medio Oriente (WAFF); 4.2 Zona Centro-Meridionale (CSAFF); 4.3 Zona Orientale (EAFF); 4.4 Zona Sud-Orientale (ASEAN). 5 Nord America (CONCACAF) che ha 3 Federazioni Regionali: 5.1 Zona Nordamericana (NAFU); 5.2 Zona Centroamericana (UNCAF); 5.3 Zona Caraibica (CFU). 6 Oceania (OFC). La Uefa annovera 52 Federazioni Nazionali, il Sud America annovera 10 Federazioni Nazionali, l'Africa CAF ha: UNAF = 5 Federazioni Nazionali, WAFU-UOFA = 16 Federazioni Nazionali, UNIFFAC = 8 Federazioni Nazionali, CECAFA = 11 Federazioni Nazionali, COSAFA = 14 Federazioni Nazionali. Per un totale di 54 Federazioni Nazionali. L'Asia AFC ha: WAFF = 12 Federazioni Nazionali, CSAFF = 12 Federazioni Nazionali, EAFF = 9 Federazioni Nazionali, ASEAN = 13 Federazioni Nazionali. Per un totale di 46 Federazioni Nazionali. Il Nord America (CONCAF) ha: NAFU = 3 Federazioni Nazionali, UNCAF = 7 Federazioni Nazionali, CFU = 25 Federazioni Nazionali. Per un totale di 35 Federazioni Nazionali. Poi abbiamo l'Oceania (non sapevo che giocassero a calcio pure li) la OFC che annovera ben 11 Federazioni Nazionali. Quindi alla FIFA fanno capo la bellezza di 209 FEDERAZIONI NAZIONALI! HANNO PIU MEMBRI DELL'ONU!!! Adesso qualcuno vuole veramente dirmi che il Calcio e' sport Nazionale in ben 208 paesi e che tutti questi hanno una storia calcistica tale da esser parte della FIFA? Davvero qualcuno vuol farmi credere questo? Il Vanatau, e voglio vedere in quanti sanno che esiste questa nazione, puo fare un Campionato Nazionale con 258301 abitanti? Che dire di Turks e Caicos, chi lo sapeva che questa nazione esiste? Nessuno. con 32000 abitanti, Fa parte del UK ma e' stato a parte, si definiscono anche paradisi Offshore, puo mettere su un campionato? Poi abbiamo anche Hong Kong (altro paradiso), Singapore (come prima) che ne pensate di Timor Est (decine di fuoriclasse arrivano da li no?) fanno una guerra civile ogni 4/5 anni ma nel frattempo hanno un campionato di primo livello. Poi c'e' la Palestine che fra un'intifada e l'altra ha un suo importante campionato. L'Angola che fra una rivoluzione e l'altra ha un campionato importante. Lo Swaziland, che esiste lo sapranno in 10, come nessuno sa che e' una monarchia assoluta dove sono previste solo associazioni apartitiche ed il parlamento e' sciolto ma hanno fior fiore di campioni nell'importantissimo campionato Swazi. In ultimo cito la Somalia, in guerra civile da decenni, nessuno se ne frega se muoiono centinaia di persone al giorno basta che abbiano un voto in FIFA, ed il Sudan del Sud in guera civile dal 2013, ma non hanno petrolio quindi nessuno si interessa, ma nel 2013 siccome vale un voto invece che mandare aiuti umanitari Blatter lo inserisce come membro FIFA, sai quanto gli interessa del calcio a persone che lottano per sopravvivere ogni santo giorno? Se andate a vedere le federazioni membro della FIFA vi divertirete un sacco a conoscere Nazioni che non savate esistessero e scoprire che hanno, o sognano per esser precisi, campionati calcistici di prima qualita'. Pero su 209 Federazioni si eleggono, si fa per dire, 1 Presidente, 8 Vice e 15 membri. Eccoli: Joseph Blatter-Svizzera; Vicepresidente decano Issa Hayatou-Camerun Camerun. Vicepresidenti: Ángel María Villar-Spagna, Michel Platini-Francia, David Chung-Papua Nuova Guinea, Ali ibn al-Husayn-Giordania, Jim Boyce-Irlanda del Nord, Jeffrey Webb-Isole Cayman, Eugenio Figueredo-Uruguay. Membri: Michel D'Hooghe-Belgio, Şenes Erzik-Turchia, Worawi Makudi-Thailandia, Marios Lefkaritis-Cipro, Jacques Anouma-Costa d'Avorio, Rafael Salguero-Guatemala, Hany Abo Rida-Egitto, Vitaly Mutko-Russia, Mohammed Raouraoua-Algeria, Theo Zwanziger-Germania, Marco Polo Del Nero-Brasile, Sunil Gulati-Stati Uniti, Salman Al-Khalifa-Bahrein, Zhang Jilong-Cina, Lydia Nsekera-Burundi, Luis Bedoya-Colombia. Segretario generale:
Jérôme Valcke-Francia. Che ne dite? Cosa e' rappresentato in questo consiglio? Il calcio o i paradisi fiscali? Ormai la FIFA e' una specie di Associazione dei Fondi Finanziari. Che bella fine che ha fatto il calcio. Saluti
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