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  • Cagliarimania: si aspettano i gol degli attaccanti

    Cagliarimania: si aspettano i gol degli attaccanti

    Attaccanti rossoblù svegliatevi! Su otto gol segnati dal Cagliari in questo inizio stagione solo tre portano la firma delle punte: una rete a testa per Sau, Pinilla e Ibarbo. Hanno fatto decisamente meglio i loro colleghi centrocampisti la cui mira è stata più precisa: Nainggolan è andato a segno già due volte, mentre  Cabrera, Ekdal e Conti hanno siglato un gol ciascuno. Si potrà obiettare che l’importante è segnare a prescindere da chi lo faccia; siamo d’accordo, però c’è chi lo fa di mestiere e in passato ha dimostrato di saperlo fare molto bene.  Quindi è giusto che abbia qualche responsabilità in più in tal senso. Parliamo soprattutto di Pinilla e Sau.

    Al cileno non gli si chiede di ripetere la memorabile stagione 2009-10 (magari!), quando con la maglia del Grosseto in B segnò ventiquattro reti in altrettante partite, ma almeno di ritrovare quella continuità che caratterizzò la sua prima stagione a Cagliari. Arrivato nel gennaio 2012, diede un contributo decisivo per la conquista della salvezza, gonfiando la rete otto volte in sole quattordici presenze. Non solo un bomber di razza ma uno di quei giocatori che danno costantemente fastidio ai difensori avversari con la loro fisicità. Quest’anno ha punito solo la Fiorentina, un gol importantissimo che ha permesso di conquistare un punto in casa di una delle favorite, ma da Pini-gol ci si aspetta di più.

    Per quanto riguarda Sau, lo ammettiamo, siamo un po’ parziali nel giudizio: secondo noi uno con le sue caratteristiche dovrebbe giocare sempre. E invece Diego Lopez nelle ultime partite lo ha utilizzato con il contagocce. Novanta minuti in panchina a Livorno, poco più di un quarto d’ora contro l’Inter e trenta minuti abbondanti domenica scorsa a Udine. E dire che il piccolo attaccante sardo aveva iniziato bene la sua seconda stagione in serie A: un assist a occhi chiusi per  Nainggolan nell’esordio contro l’Atalanta e uno splendido gol a San Siro, dove si è preso il lusso di lasciare sul posto Mexes e indirizzare il pallone dove Abbiati non poteva arrivare. Insomma Marco Sau è uno che ha qualità tecniche da vendere e che può cambiare l’esito di una partita da un momento all’altro; non scordiamoci che nella sua prima stagione nella massima serie ha segnato dodici reti. Ora c’è la sosta e le punte rossoblù possono approfittarne per raccogliere energie ed aggiustare la mira.

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