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  • Calcioscommesse,| Battistini: 'Pene più pesanti'

    Calcioscommesse,| Battistini: 'Pene più pesanti'

    • Luca Cellini

    'A me che piace il calcio, e che è la mia vita, vedere sui giornali queste vicende mette tristezza. Anche perché certi personaggi girano dagli anni '80, poi si sono riproposti con Calciopoli e se sono ancora presenti nel mio mondo vuol dire che questo mondo è proprio malato'. Sergio Battistini, ospite ai microfoni di Radio Toscana, parla del caso calcioscommesse. 'Ci deve essere stato qualcuno di facilmente corruttibile, per alterare i risultati - ha aggiunto il 47enne massese -. Mi viene tristezza a pensare a come certa gente ha preso in giro chi fa i sacrifici per comprare un biglietto, ed invece dovrebbe essere fortunata a guadagnare già cifre cui altri non possono arrivare. Se i magistrati accerteranno le responsabilità di qualcuno, mi auguro che questo qualcuno possa pagare pesantemente, e non come è accaduto come recentemente con sentenze all'acqua di rose. Io che sono allenatore degli Allievi dello Spezia di certe cose negli spogliatoi non parlo, preferisco inculcare dei valori e dare dei comportamenti corretti ai miei ragazzi. Nel calcio italiano invece si pensa sempre troppo al risultato, e trasmettendo certe cose al settore giovanile poi è chiaro che i ragazzi crescono male. Certi segnali sui comportamenti dovrebbero arrivare dai club'.

    'Sulla scelta degli allenatori nei nostri campionati non ci sono regole. Tutto dovrebbe dipendere dalle qualità che uno dimostra e da ciò che si ottiene. Oggi invece basta un campionato di serie B per guadagnarsi la panchina della Juve. Di Guardiola ce n'è uno... Nel calcio italiano mancano i dirigenti, perché difficilmente quest'ultimi riescono a capire il vero valore dei tecnici: basti vedere chi ha allenato le grandi squadre negli ultimi anni. Prandelli in Nazionale ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, sono convinto che l'Italia possa fare molto bene agli Europei, anche se il match contro la Repubblica d’'rlanda ha dimostrato che, quando non c'è niente in ballo, i giocatori quasi si vergognano ad indossare la maglia azzurra. Chi mette quella divisa bisognerebbe che la onorasse sempre'.

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