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  • Senza gioco e reazione:| Torrente confonde il Bari

    Senza gioco e reazione:| Torrente confonde il Bari

    • D.L.

    Concreto, ma ancora senz'anima. Guardando la classifica, ben poche critiche si potrebbero muovere al lavoro di Vincenzo Torrente. Tra ristrettezze e problemi economici, il Bari è comunque ottavo, ad uno solo punto dalla zona play off. Tuttavia, lo stop con la Juve Stabia, avversario di rango decisamente inferiore rispetto ai biancorossi, fa tornare a galla tutti gli stenti manifestati dai galletti fin da inizio campionato. Il progetto Bari, infatti, non decolla sul piano del gioco, dei singoli, della condizione fisica. L'idea originaria del tecnico campano era basata sul 4-3-3 che lo aveva portato a vincere due campionati di fila a Gubbio. Un sistema fondato su aggressione costante sull'avversario, sfruttamento veloce degli spazi, ritmi alti. Caratteristiche che mai sono state assimilate dai biancorossi, forse anche strutturalmente inadatti ad interpretare un tale tipo di calcio.

    L'esperimento è, così, andato in soffitta dopo appena cinque turni. A Sassuolo, l'allenatore di Cetara ha varato il 4-2-3-1 rimettendo ogni pedina nella sua posizione naturale: Donati e De Falco centrali di centrocampo, Bogliacino o Forestieri trequartisti, Rivas e De Paula esterni offensivi. L'atteggiamento avrebbe dovuto mutarsi in un prolungato possesso di palla per poi sfogare la manovra con la qualità delle mezze punte. Ma anche in questo caso (malgrado i successi con Sassuolo, Livorno, Crotone ed Empoli), non sono giunte risposte convincenti soprattutto per lo scarso apporto degli uomini tecnicamente più dotati. I casi lampanti riguardano De Paula e Bogliacino. Il brasiliano non punge, né sfoga la sua velocità sembrando a tratti indolente. L'uruguayano è addirittura un mistero: spaesato, impreciso, in estrema difficoltà sul piano fisico. In tali condizioni, sarebbe più saggio fermarlo per qualche settimana piuttosto che esporlo ad altre brutte figure.

    Discutibile anche la gestione di Forestieri e Rivas: il primo ha trovato spazio soltanto nelle ultime due gare, mentre il secondo è stato il primo ad essere sostituito sia con la Reggina (dopo 20'), sia con la Juve Stabia (dopo il primo tempo). I due argentini saranno anche tra i meno disciplinati sul piano tattico, ma restano gli unici a garantire velocità ed imprevedibilità all'azione. Torrente, inoltre, non ha convinto nella gestione delle gare: una volta in svantaggio, il Bari è incapace di reagire. E' accaduto con Padova e Juve Stabia, così come con la Reggina, quando c'era un intero tempo per rimontare il sorpasso calabrese. Nemmeno nelle difficoltà il tecnico ha provato a schierare due punte vicine per aumentare il peso nell'area avversaria, oppure ad operare un cambio da 'tutto per tutto' (anche sabato scorso, sullo 0-1 l'infortunato Garofalo è stato rimpiazzato da un altro terzino, Ceppitelli).

    A parziale alibi, va riconosciuto che l'organico non dispone di risorse in grado di invertire le tendenze, soprattutto a centrocampo, dove i vari Scavone, Rivaldo e Bellomo sono stati per ora saltuarie comparse. Tuttavia, dove non arrivano le potenzialità della rosa, deve approdare Torrente. Magari attraverso un'idea tattica efficace oppure insistendo nel lavoro atletico per potenziare una condizione tutt'altro che brillante. Una cosa, comunque, è certa: contro il Pescara, il tecnico biancorosso dovrà inventarsi qualcosa, a cominciare dal sostituto dello squalificato Donati (da verificare anche gli acciaccati Claiton, Garofalo e Bogliacino, mentre è recuperato De Falco). Altrimenti sarà dura arginare la scatenata truppa di Zeman.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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