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  • Campio-nati il 30 marzo: auguri a Mexes, Sergio Ramos e...

    Campio-nati il 30 marzo: auguri a Mexes, Sergio Ramos e...

    Sta per finire marzo, e noi continuiamo imperterriti a fare gli auguri ai campioni che compiono gli anni. Ecco dunque i CAMPIO-NATI il 30 marzo

     

    SERGIO RAMOS  1986, colonna del Real Madrid (e prima del Siviglia) e della nazionale spagnola Ha rinnovato il contratto fino al 2020. è il giocatore più indisciplinato della storia del Real Madrid con una media di due cartellini rossi a stagione, 20 in totale

    L'ultimo capodanno è stato protagonista di un curioso infortunio virtuale. Rievocando su Twitter, con una serie di immagini, il suo 2015 ha scambiato la foto del secondo figlio Marco, nato appunto nel 2015, con quella del  secondo figlio di Messi. Logicamente i tifosi madrilisti,  non l'hanno presa bene. E anche peggio, immagino, la signora Ramos. Voci non confermate dicono che sia un fiero attivista contro la “potaturas” delle piante

     

    PHILIPPE MEXES 1982, difensore del Milan dal 2011-12. Il suo trasferimento dall'Auxerre alla Roma, nel 2004 ebbe degli strasichi legali. I francesi infatti accusarono infatti il loro ormai ex-giocatore di aver firmato per la squadra capitolina quando ancora era sotto contratto con essi, e chiesero perciò un risarcimento pecuniario.. Dopo una serie di sentenze e controsentenze il TAS, il 5 dicembre 2005 stabilì in 7 milioni d euro l'indennizzo dovuto dalla Roma al club transalpino e condannà la società capitalina al blocco del mercato invernale 2006. Passato a parametro zero al Milan nel 2011, si è segnalato anche per il pugno a Chiellini in Juve- Milan del 6 ottobre 2013 e il tentativo di strangolare Mauri in Lazio Milan del 24 gennaio 2015 https://www.youtube.com/watch?v=4f8TG3qxN0w  : "Io come Dottor Jekyll e Mr. Hyde? Sì, ti danno un’etichetta, ma forse non pensano che, in realtà, non sei tu. Qualche volta ho tenuto un comportamento sbagliato, è vero. Ma l’adrenalina, l’attenzione e la pressione possono incidere molto in una partita. In certi momenti controllarsi diventa difficile, io sono fatto così".

    BERNARDO CORRADI  1976, attaccante di Fidelis Andria, Cagliari, Chievo, Lazio, Valencia, Parma, Manchester City, Reggina, Udinese, Montreal Impact. Ritiratosi nel 2012, è molto presente in siti e giornali gossippari per il suo matrimonio con Elena Santarelli, modella e conduttrice televisiva, con la quale ha avuto, per ora, 2 figli. Senese D.O.C. Appartiene alla Contrada del Bruco. Anche lui, come Langella,  non ebbe una felice esperienza con Ventura, che a Cagliari non lo ritenne adatto alla categoria e quindi andò in prestito al Montevarchi in C1. Bellissimo, invece il suo ricordo dei due anni al Chievo “Due anni splendidi, forse irripetibili, di grandi successi e soddisfazioni con un contorno di pubblico veramente unico. Un gruppo di ragazzi favolosi, grande voglia di lavorare e giocare per gli altri, dove tutti ci sentivamo utili e importanti, nessuno indispensabile; e poi per ultimo, e non per importanza, il mister Gigi Del Neri dove le parole non sono sufficienti per dire quello che è significato per me. Solo adesso forse capisco che cosa è stato il Chievo per la mia carriera, rimarrà sempre nel mio cuore: siamo stati e ne sono veramente orgoglioso una favola che si è concretizzata con il lavoro, l'impegno e l'amicizia.

     

    ANTONIO LANGELLA 1977,detto “Arrogu tottu” (in sardo “spacco tutto”), ( Torres, Cagliari, Atalanta, Chievo e Bari ) Vanta 3 presenze in nazionale Ritirato nel 2011 , rescindendo il contratto col Bari dopo essere stato 2 anni fuori rosa in seguito ad un contrasto col tecnico Ventura “Sul mio conto sono state dette un'infinità di bugie, soprattutto da parte di mister Ventura, vero ed unico colpevole della mia situzione.Fu lui che mi chiamò proponendomi il trasferimento a Bari, e io accettai immediatamente. I primi due mesi furrono positivi, poi il buoi più totale(...) Eravamo alla vigilia del match contro la Roma (Roma-Bari 3-1 del 22/11/2009, ndr). Io, così come altri miei compagni di squadra, chiedemmo al mister la possibilità, una volta finito il match, di non tornare a Bari per qualche giorno. Avevo da sbrigare alcune faccende, ma l'allenatore permetteva solo a quattro di noi di non tornare con la squadra. Le richieste di permesso erano, però, una decina circa. Io avevo bisogno di quel permesso, e riproposi al mister il mio problema. Lui mi disse di chiedere al direttore Perinetti e, se questi avesse avallato la mia richesta, anche lui avrebbe accettato senza batter ciglio. Perinetti, persona seria, mi concesse il permesso di restare a Roma, e il mister, falsamente, mi disse che allora potevo usufruire del permesso ottenutoArrivò il giorno della partita dell'Olimpico. Io ero titolare, ma purtroppo alla fine del primo tempo, come sapete, eravamo sotto di tre reti. Al rientro negli spogliatoio, mister Ventura si scagliò contro di me, dicendomi testuali parole: "Visto? E tu hai già la testa a stasera, magari andate pure a ballare e qui si perde la partita". Io, che non avevo nessuna intenzione di dedicarmi alla bella vita ma, come detto prima, avevo bisogno di quel permesso per faccende personali, rimasi zitto, per rispetto. Capivo il nervosismo dell'allenatore, anche se non condividevo il fatto che si fosse arrabiato cone me. Credo anche di essere stato uno dei più positivi in campo in quel primo tempo. Lui, inspiegabilmente, mi sostituì con Koman, lasciandomi negli spogliatoi. Da allora, non mi ha più rivolto la parola. I giorni susseguenti sono stati bruttussimi. Lui, alla società e alla stampa, diceva che ero fuori forma, e che non potevo giocare. Mi costringeva anche a fare allenamenti specifici per dimostare la sua tesi. Da quel momento in poi, non ho più rivisto il campo, anche se la cosa che più mi ha ferito è stato l'atteggiamento del tecnico, che continuava a dire cavolate sul mio conto"  (intervista a TuttoBari.com)

     

    KAREL POBORSKY 1972, ex centrocampista ceco, alla Lazio dal gennaio 2001 al giugno 2002. Il 5 maggio 2002 fu tra i protagonisti (segnò una doppietta) della partita incubo per l'Inter, che vide svanire  all'ultima giornata uno scudetto che poteva solo perdere. “Poborsky – ricorda Stefano Fiore -  sapeva di andar via. Ma era talmente in lite con il mondo che quella partita la giocò alla morte. Era lontanissimo per ideologia politica da quei tifosi che ci chiedevano di perdere, e altrettanto distante dalla maniera italiana di vivere le partite". Il ceco scappò in patria il giorno stesso e non tornò mai più.”  Fuori patria giocò anche per Manchester United e Benfica. Con la nazionale arrivò secondo agli europei inglesi del 1996. Si è ritirato nel maggio 2007

    Per la categoria “meteore” auguriamo buon compleanno a JAVIER PORTILLO 1982, attaccante spagnolo. Nel 2004 arrivò alla Fiorentina dal Real Madrid, nella cui cantera aveva fatto sfracelli (centinaia di gol). Se ne andò il gennaio seguente, dopo 11 partite e un solo gol all'attivo.

    Si è ritirato il 28 dicembre 2015, dopo aver giocato le ultime 3 stagioni nell'Hercules Alicante, squadra della Segunda Division spagnola. I maligni sostengono che quest'ultimo ingaggio fosse dovuto al fatto che Portillo ha una relazione con la figlia del maggior azionista, il che avrebbe portato al licenziamento di allennatore e direttore sportivo che si opponevano al suo ritorno in squadra

     

    Tanti auguri anche a

     

    ANDREA LUCI 1985, mediano, del  Livorno di cui è capitano. Nel 2013 scopre che il figlio di 6 anni è malato di Fop, la fibrodisplasia ossificante progressiva, malattia rara, colpisce un bambino su 2 milioni, che debilita gravemente il tessuto connettivo. Tutto il mondo del calcio si è mobilitato per finanziare la ricerca di una cura.

     

    CESARE AMBROSINI 1990, difensore del Como

    MATTIA MINESSO, 1990, attaccante del Cittadella

    NICOLO' SPEROTTO 1992, difensore dell'Alessandria

    e, tra gli ex calciatori a

    ALESSANDRO GIACOMETTI 1975, 379 partite in 14 anni a  Gubbio

    GRAZIANO VINTI 1963, ex portiere dell'Ancona e attuale preparatore dei portieri del Bologna

    LUIGI CIARLANTINI,  1963, difensore, in serie A col Pescara

     

    GIAN MARCO REMONDINA, 1963, allenatore della Carrarese

     

    Il 30 marzo è purtroppo anche l'anniversario di un triste  evento. Nel 2012, infatti, morì d'infarto, a soli 43 anni, FRANCESCO MANCINI, portiere del Foggia di Zeman, ma anche di Napoli, Lazio, Bari, Pisa. Al momento della scomparsa era preparatore dei portieri del Pescara, nello staff di Zeman

     

    Buon compleanno, infine, anche a MAURIZIO VANDELLI, 1944, leader dell'Equipe 84 che nel 1964 incise “Canarino va' “, che per qualche tempo fu l'inno del Modena. Autore risulta un certo Francesco Guccini. Potete ascoltarla cliccando qui

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