Ce l'ho con... Ventura, non scherziamo: Zaza e Balotelli sono da Nazionale
Partiamo da una doverosa premessa: attraversiamo un momento storico in cui la penuria di campioni o comunque di giocatori di qualità è ai suoi massimi livelli. E' proprio in situazioni come queste che la meritocrazia dovrebbe essere alla base delle scelte del commissario tecnico di una nazionale che, preme ricordarlo, non può avere la pretesa di fare l'allenatore col poco tempo a disposizione per lavorare sulla tattica ma deve essere principalmente un selezionatore. L'Italia che si appresta ad affrontare in sequenza Macedonia e Albania, con la necessità di conquistare almeno un punto per blindare l'accesso ai play-off che valgono il Mondiale, ha fatto scelte che hanno fatto molto discutere: out Belotti per infortunio, Ventura ha optato per l'attaccante del Chievo Roberto Inglese lasciando a casa sia Mario Balotelli che Simone Zaza.
I NUMERI CONTANO - Fuori in sostanza due giocatori da 49 presenze complessive e 14 gol con la maglia della Nazionale, un Europeo e un Mondiale alle spalle per il primo, l'ultima rassegna continentale per il secondo. Senza dimenticare, ovviamente, l'ottimo inizio di stagione per entrambi con i rispettivi club: Supermario ha già realizzato 7 gol nelle prime 9 partite ufficiali tra Ligue 1 e competizioni europee, mentre Zaza è a quota 6 reti dopo 7 giornate di Liga. Gli è stato preferito un giocatore da 2 gol in questo inizio di stagione col Chievo e che in maglia azzurra, tolti gli stage organizzati da Ventura, non vanta la benchè minima esperienza.
MA QUALI CERTEZZE? - Il ct ha commentato la doppia clamorosa esclusione parlando della necessità di avere "certezze" in vista degli spareggi, alludendo probabilmente alle difficoltà che possono derivare dalla gestione di due caratteri forti. Un ragionamento che potrebbe essere condiviso se fossimo a ridosso del Mondiale e la componente comportamentale fosse uno degli aspetti da tenere in considerazione per non alterare gli equilibri del gruppo. Ma in una doppia sfida nello spazio di 3 giorni, in cui ci giochiamo la credibilità del nostro movimento e tanti soldi (tra sponsor e diritti tv), puntare sul talento, seppur discontinuo, deve essere una prerogativa fondamentale. Balotelli e Zaza sono giocatori in grado di risultare decisivi con una sola fiammata, Inglese ad oggi è un'incognita. Ventura parla di certezze, ma l'unica al momento è che la sua gestione è all'insegna della più totale incoerenza (dal modulo al caso Jorginho) e di scelte cervellotiche che rischiano di ritorcersi contro.
I NUMERI CONTANO - Fuori in sostanza due giocatori da 49 presenze complessive e 14 gol con la maglia della Nazionale, un Europeo e un Mondiale alle spalle per il primo, l'ultima rassegna continentale per il secondo. Senza dimenticare, ovviamente, l'ottimo inizio di stagione per entrambi con i rispettivi club: Supermario ha già realizzato 7 gol nelle prime 9 partite ufficiali tra Ligue 1 e competizioni europee, mentre Zaza è a quota 6 reti dopo 7 giornate di Liga. Gli è stato preferito un giocatore da 2 gol in questo inizio di stagione col Chievo e che in maglia azzurra, tolti gli stage organizzati da Ventura, non vanta la benchè minima esperienza.
MA QUALI CERTEZZE? - Il ct ha commentato la doppia clamorosa esclusione parlando della necessità di avere "certezze" in vista degli spareggi, alludendo probabilmente alle difficoltà che possono derivare dalla gestione di due caratteri forti. Un ragionamento che potrebbe essere condiviso se fossimo a ridosso del Mondiale e la componente comportamentale fosse uno degli aspetti da tenere in considerazione per non alterare gli equilibri del gruppo. Ma in una doppia sfida nello spazio di 3 giorni, in cui ci giochiamo la credibilità del nostro movimento e tanti soldi (tra sponsor e diritti tv), puntare sul talento, seppur discontinuo, deve essere una prerogativa fondamentale. Balotelli e Zaza sono giocatori in grado di risultare decisivi con una sola fiammata, Inglese ad oggi è un'incognita. Ventura parla di certezze, ma l'unica al momento è che la sua gestione è all'insegna della più totale incoerenza (dal modulo al caso Jorginho) e di scelte cervellotiche che rischiano di ritorcersi contro.