Calciomercato.com

  • Cesenamania: Foschi sì o Foschi no?

    Cesenamania: Foschi sì o Foschi no?

    La sconfitta con il Sassuolo ha sancito la matematica retrocessione in serie B, condanna che permetterà finalmente ai protagonisti della disfatta di evitare frasi di circostanza come “finché la matematica non ci condanna…” oppure “lotteremo ancora più intensamente perché crediamo nella salvezza”. Ecco, di queste esternazioni da massima serie non sentiremo proprio la mancanza. Quello che certamente mancherà è invece il clima da grandi occasioni che si è respirato all’Orogel Stadium in quasi tutte le sfide di questo campionato, merito di un pubblico e di una tifoseria che fino all’ultimo hanno adempiuto al loro ‘dovere’. Ne sono prova i cori e in parte gli applausi tributati alla truppa di Di Carlo al termine di Cesena-Sassuolo. Scene di tutt’altro spessore rispetto gli striscioni diffamatori di Roma o le bombe carta di Torino. La sola passione non è però bastata ad evitare la sconfitta, o meglio, la retrocessione. Ne sa qualcosa Rino Foschi che in questi giorni sta riflettendo se accettare o meno la proposta di rinnovo ricevuta da Lugaresi e soci. Si tratterebbe di un rinnovo annuale – Foschi è solito accettare incarichi stagionali e non pluriennali - con una ancora più forte delega sul settore tecnico. Per farla breve Foschi potrebbe avere carta bianca anche sulla scelta dell’allenatore, figura intorno alla quale poi si andrà a costruire la nuova squadra. Il ‘si’ definitivo potrebbe arrivare domani così come a fine campionato, a meno di incredibili ribaltoni dovuti alle sirene provenienti da Palermo. Non è escluso infatti che il direttore possa tornare a collaborare con Zamparini in un club con più possibilità di spesa, con ambizioni e, soprattutto, militante in serie A. Il punto però è un altro. Per quanto tempo ancora il Cesena potrà rimanere totalmente dipendente da un’unica figura che seppur esperta e di valore ormai inizia ad essere sul viale del tramonto? Per quanto ancora Foschi riuscirà con le sole sue forze a costruire squadre con pochi spiccioli senza neppure un adeguato supporto da osservatori o collaboratori? Domande difficili a cui solo il tempo potrà rispondere. Di certo la filosofia della società rimarrà invariata anche in cadetteria: fare di necessità virtù, spendendo il minimo cercando allo stesso tempo di non rinunciare all’obiettivo massimo. In quanti accetteranno la sfida?

    Altre Notizie