Calciomercato.com

  • Cessione Genoa, Gallazzi conferma: 'Pronti per un grande progetto'

    Cessione Genoa, Gallazzi conferma: 'Pronti per un grande progetto'

    • Marco Tripodi
    Ora la conferma arriva anche dal diretto interessato. 

    A Quotidiano.net Giulio Gallazzi, il cui nome è da tempo indicato tra quelli dei nuovi proprietari del Genoa, conferma l'esistenza di una trattativa per prelevare il club da Enrico Preziosi, svelando pure quali siano i suoi partner in questa avventura: "Erskine Capital Limited, un comparto di fondi specializzati nel settore dell’entertainment. E poi Hamilton Ventures, una merchant banking inglese che investe nel settore media e tecnologie. Due soggetti ideali per sviluppare il progetto che sta alla base di questa operazione».

    Ovvero? "Fare del Genoa una community internazionale basata sui social network. Abbiamo tutto per farlo: brand forte e storico, tifoseria unica al mondo e piano ambizioso che punta a crescere in modo razionale e sostenibile".

    Quali sono i suoi modelli? "Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Hanno vinto 7 delle ultime 10 Champions e hanno una struttura societaria basata sull’azionariato diffuso, senza un padrone. Io non voglio essere patron del Genoa, ma un imprenditore in grado di ristrutturare la società e organizzarla in modo da poter adeguare il capitale al piano di sviluppo".

    Perché lei, tifoso del Bologna, non ha comprato la squadra della sua città? "Sono molto legato a Genova per motivi di lavoro e ho sempre avuto in simpatia i colori rossoblù. Il Bologna? Tre anni fa, alla fine dell’era Guaraldi, non ero pronto. Però ci ho riprovato a dicembre 2016, ma Saputo ha preferito andare avanti da solo".

    E quando, tra qualche mese, il Bologna farà visita al Genoa a Marassi lei come affronterà la questione? "Sceglierò il Grifone: credo che un uomo non può che unire la propria energia e la propria passione al proprio progetto. Ma il Bologna resta nel mio cuore e spero che arrivi in classifica subito dietro al Genoa".

    Lo sport è nel suo Dna: è stato capitano della nazionale di football americano e ora lega il suo business al calcio. "Per me lo sport è stato maestro di vita e migliore amico. Mi ha insegnato valori come lo spirito di sacrificio che ho poi riportato nel lavoro. E oggi lo vedo come un prodotto che, adeguatamente valorizzato, può essere portato con successo sul mercato dei capitali".

    Altre Notizie