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  • Cessione Roma, l'ultima voce: piace a un fondo Usa

    Cessione Roma, l'ultima voce: piace a un fondo Usa

    Non solo calcio giocato. In attesa dell'arbitrato giudiziario che diramerà la "querelle" tra Italpetroli (che controlla la Roma) e Unicredit (che vanta oltre 300 milioni di crediti) in merito agli asset da vendere, dagli Usa rimbalza la voce di un interessamento al club da parte del fondo Higland Capital Partners, che ha il quartier generale a Lexington (Massachusetts) e sedi in Califronia, Ginevra e Shangai. Il fondo, creato nel 1988, dalla sua anscita ha gestito qualcosa come 3 miliardi di dollari, anche se non è affiliato all'Higland Capital Management, il multimiliardario fondo di stanza a Dallas, in Texas. I sussurri raccontano di un interessamento nato a novembre e della disponibilità ad investire 250 milioni di dollari ma sia dal fronte Italpetroli, sia da quello Unicredit, giungono smentite su contatti già avviati, così come non vengono confermati rapporti con l'imprenditore Angelini, fino a qualche tempo fa interessato al club. Anzi, qualora fossero stabilite relazioni con la Roma, non è escluso che il fondo affianchi (invece di sostituire) la famiglia Sensi, in previsione anche del business legato al nuovo stadio di proprietà.

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