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  • Chi sarà il re del mercato? Il miglior dirigente è colui che vende De Ketelaere e Correa, non Tonali

    Chi sarà il re del mercato? Il miglior dirigente è colui che vende De Ketelaere e Correa, non Tonali

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Nel mercato i dirigenti bravi, ma veramente bravi, sono quelli che sanno vendere i calciatori invendibili. Bravissimi quelli che, loro malgrado, se li ritrovano in casa senza averli neppure acquistati e, con autentici colpi di genio, se ne liberano, guadagnandoci anche qualche soldo, oltre che risparmiando sugli ingaggi. Insomma, quelli che rimediano agli errori altrui, sono davvero super.

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    Il punto è che gli altri dirigenti, quellli che comprano, non sono esattamente degli sprovveduti. E quindi, ad ogni tornata di mercato, è sempre più difficile cedere. Ecco perché si ricorre spesso alla risoluzione del contratto. Una sorta di zona neutra: un po’ ci rimette il calciatore, un po’ la società, nessuno è troppo contento, ma almeno sono stati evitati guai peggiori.

    Quest’anno vedremo a chi andrà la palma del miglior venditore, perché a comprare, sia detto senza offesa, sono bravi tutti. Soprattutto avendo in tasca i soldi degli altri. Poi, per carità, ci sono anche quelli che sbagliano a comprare (De Ketelaere, Origi, Arthur, Zakaria, McKennie, Correa solo per citare i casi più costosi e più clamorosi), di cui i tifosi quasi sempre si dimenticano. Invece sono proprio quelle le zavorre che penalizzano le casse delle società e finiscono per condizionarne i movimenti successivi.

    In questi ultimi anni in generale e, in quest’ultimo nel particolare, chi non vende non compra e quindi siamo alla sussistenza pura e semplice. Ma un conto è vendere Tonali a 80 milioni, un altro è incassarne venticinque, giusto per non fare una minusvalenza, da De Ketelaere. Un calciatore impantanatosi a metà del guado. Non si sa cos’è e nessuno può dire cosa diventa.

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