Un americano a Verona. Non c'è finito per caso. È Micheal Bradley, nuova scommessa del Chievo. Pensi a lui e ti torna in mente il primo yankee arrivato in Italia. Erano i ruggenti anni Novanta. Alexi Lalas si presentò a Padova con addosso le stimmate della rockstar. Barba caprina, il rock nel sangue, buona predisposizione al soccer, pardon, al calcio.

Rimase poco. Quanto basta per venire immortalato nella hall of fame dei migliori calciatori statunitensi. Bradley è diverso. Passa inosservato. Ma in campo ha saputo distinguersi al momento giusto. Buona tecnica, discreta esperienza internazionale. Mike può giocare da play e da trequartista. In Nazionale è un punto fermo.

Nel Chievo che rinasce e si rinnova potrebbe diventare una bandiera. A stelle e strisce. In mezzo al campo troverà il mondo. Un italiano, un brasiliano, un ceco, un peruviano. Un finlandese. Lingue diverse, lo stesso obiettivo: raccontare ancora una volta la favola del Chievo.