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Chirico: Mazzola e gli interisti, che noia! Parlano sempre di arbitri, ma hanno la memoria corta

Chirico: Mazzola e gli interisti, che noia! Parlano sempre di arbitri, ma hanno la memoria corta

  • Marcello Chirico
    Marcello Chirico
Nei miei ormai quasi ventennali trascorsi televisivi, ho avuto il piacere di incontrare parecchi addetti ai lavori e calciatori, tra questi pure Sandro Mazzola. Una persona simpatica, gentile, ironica, spesso obiettiva, comunque un grande cuore nerazzurro, com’è normale che sia per uno che all’Inter ci è cresciuto e si è affermato. Talvolta , però, capita pure a lui di parlare troppo da tifoso, e andare fuori pista.

Dopo l’ultima vittoria juventina a San Siro contro la sua Beneamata, Mazzola ha punzecchiato Conte e ,di sponda, attaccato la Juventus. Argomento, sempre il solito: l’arbitro. Un evergreen per gli interisti, e inevitabilmente pure per Sandrino. “Ha favorito la Juve pure domenica sera,come sempre” classica dichiarazione post partita del nerazzurro-tipo. Mentre di Conte ha detto che è ”ancora juventino dentro. Vorrebbe comunicare come uno juventino, poi si accorge che è all’Inter e allora parla da interista”. Dopodichè, ecco arrivare la stoccata più bella: “Le proteste con gli arbitri sono da juventino.Alla Juve gli bastava alzare le mani e guardare l’arbitro per avere un rigore”.

Il popolo nerazzurro sente Mazzola dire ste robe e, naturalmente, lo osanna e lo applaude, credendo a tutti questi luoghi comuni, spesso abusati per convenienza e scarsa documentazione. Pure da parte di Mazzola, il quale forse non sa che quando Conte allenò la Juventus di rigori a favore ne ricevette davvero pochi. Nella sua prima stagione sulla panchina bianconera, appena 4 (e solo 2 realizzati, per giunta) contro ben 11 ottenuti proprio dall’Inter. La quale, solo nel decennio 2008/18, di penalty ne ha calciati 53, appena 6 in meno della Juventus, mica poi tutta sta differenza.

Dovrebbe invece sapere Mazzola che quelli maggiormente beneficiati da rigori sono i suoi “cugini” del Milan, con 80 penalty ottenuti 356 partite (dati che, ovviamente, a Milanello smentiscono, pur essendo cifre ufficiali). Piccola postilla a margine: nella sua prima stagione all’Inter ,e dopo appena 7 partite, Conte di rigori ne ha avuti già un paio. La metà del suo primo anno alla Juventus.

Quanto all’arbitraggio di domenica sera al Meazza, mi avvalgo pure in questa circostanza dei numeri : 22 falli Inter contro 9 Juve, 2 ammoniti nerazzurri e 3 bianconeri. Il primo giallo per i giocatori di Conte è arrivato all’88° minuto (Vecino). Alex Sandro aveva invece ricevuto un giallo dopo appena un quarto d’ora solo per aver ricalciato in campo un pallone finito fuori. E secondo Mazzola l’arbitro avrebbe “favorito la Juventus, come sempre” .

Ragionassi come il neo interista Conte post Camp Nou, dovrei pensare (e non lo penso) che l’arbitro abbia “indirizzato” la partita pure a San Siro . Direttore di gara che era Rocchi , contestato dagli interisti subito dopo la designazione perché ritenuto filo-juventino. Contestazioni che gli saranno ronzate nella testa per tutta la sera, insieme al ricordo della ricusazione da parte del club nerazzurro durata la bellezza di 5 stagioni. A proposito di possibili condizionamenti. Vero Antonio? Vero Sandrino?

Capitolo proteste. Domenica sera tutto questo fairplay da parte dei giocatori interisti non l’ho proprio notato: come ho visto protestare i giocatori della Juve, ho visto protestare loro. Tutto sto aplomb nerazzurro non ce l’ho visto, ma forse non uso buoni occhiali.

Ricordo piuttosto molto bene, per la serie “protestare con l’arbitro è da juventino”, il gesto delle manette di Mourinho, la rissa alla fine del primo tempo in un Derby d’Italia con protagonista Ranieri allenatore nerazzurro, l’intera panchina interista correre a centrocampo nel ’98 per il rigore non dato a Ronaldo. “Eh – ti rispondono – ma quello era un fallo clamoroso!” Sta di fatto che, per uno scontro simile in area, in Serie A un penalty non è mai stato fischiato nemmeno nelle stagioni successive.

Andando ancora più indietro con la macchina del tempo, e tornando agli anni 70, ricordo uno scudetto vinto dall’Inter nel ’70-71 proprio con Mazzola capitano e Boninsegna capocannoniere, con 24 reti: 8 di questi su rigore. Con partite spesso decise da un rigore pro Inter, in anni senza VAR ma solo con le moviole postume di Carlo Sassi alla Domenica Sportiva. Chissà se, all’epoca, prima di fischiare l’arbitro si girava verso la panchina dell’Inter. Ragionassi come Sandrino…

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