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  • Chirico: 'Plusvalenze? Da Onana alla Roma: altra estate di cifre gonfiate, ma solo per la Juve sono un reato'

    Chirico: 'Plusvalenze? Da Onana alla Roma: altra estate di cifre gonfiate, ma solo per la Juve sono un reato'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Plusvalenza. Una parola d’ora in poi da maneggiare con cura alla Juventus , dopo tutto il terremoto capitato nei mesi scorsi e – soprattutto - le conseguenze patite per un uso eccessivo di questo artifizio contabile. La plusvalenza in bilancio la utilizzano tutti i club dai tempi di Noè, appena però la magistratura sportiva si è accorta che ne faceva ampio uso pure la Juve è intervenuta in maniera pesante, come mai aveva fatto prima. Pur in assenza di una norma federale che stabilisca, in modo preciso, quante plusvalenze una società possa inserire all’interno della propria contabilità annuale.

    Sono finiti i tempi in cui i dirigenti venivano addirittura lodati sui giornali per la capacità di riuscire a produrre più plusvalenze degli altri e , grazie a queste, mettere a posto i bilanci. Adesso, se ne fai troppe, rischi il linciaggio e la gogna pubblica. Attenzione: sempre e solo se ti chiami Juventus. Perché tutti i club continueranno ad usare le plusvalenze ed a ricevere i complimenti, se saranno stati bravi a ipervalutare i propri giocatori incassando belle sommette. Le chiamano “plusvalenze sane”, anche se è oggettivamente impossibile stabilire il prezzo giusto per un calciatore.

    Per esempio, quanto potrebbe chiedere l’Inter per il 26enne Onana? Soprattutto sapendo che , avendolo preso a parametro zero, tutto quello che incasserà dalla sua possibile (non certa) cessione rappresenterà appunto una cospicua plusvalenza per il club. Cinquanta, 70, 100 milioni? È una valutazione corretta? Chiedetelo al procuratore federale Chiné, che ancora non si è espresso – dopo mesi d’indagine - sulle modalità d’acquisto di Osimhen da parte del Napoli: 50 milioni + Karnezis e tre ragazzini delle giovanili (mai andati al Lille) per una valore complessivo di altri 30 milioni.

    E che dire della A.S. Roma, obbligata a mettere a posto i conti entro la fine di giugno e che , inevitabilmente, dovrà ricorrere all’uso delle plusvalenze. Gliene serviranno almeno una trentina di milioni per aggiustare il bilancio stagionale. Chi venderà, e a quali cifre? Componenti della rosa della prima squadra, o farà la cresta su giovani della Primavera? Gonfiare i cartellini dei giovani calciatori è prassi diffusa, con la complicità e l’accondiscendenza delle società che li acquistano, in cambio poi di altri favori. Le cosiddette partnership, diventate reato solo se le crea la Juventus.

    La quale, nel prossimo mercato estivo, dovrà stare attenta a muoversi, sapendo di avere addosso gli occhi di tutti: Consob, Covisoc, magistrati ordinari e federali. O semplicemente dell’uomo della strada antijuventino, pronto a scatenare una polemica sui social per una vendita sospetta e riuscire magari a mandarla in tendenza, attirando l’attenzione dei media e trasformandola così in materia di dibattito, se non addirittura per un ’inchiesta federale.

    Ricordiamoci solo cosa venne fuori su Twitter quando, nell’estate del 2019, Madama cedette al Genoa Sturaro per 16,50 milioni . E stavamo parlando di un giocatore con 90 presenze in bianconero , 4 scudetti vinti insieme ad altrettante Coppe Italia e una Supercoppa. Di sicuro non una prima scelta, comunque un nazionale agli Europei di Francia del 2016 dove scese in campo in 4 partite. Nonostante questo ci fu chi ironizzò su quella cessione, ritenendo che il valore di Sturaro si fosse triplicato senza giocare mai (e non era vero) e i social gli andarono dietro, scatenando volutamente un pandemonio con lo scopo di attirare l’attenzione della giustizia sportiva.

    Capitasse mai questa estate che alla Juventus riuscissero a piazzare sul mercato il giovane Soulé, 20 anni e 539 minuti giocati con la 1° squadra, magari ad un prezzo superiore ai 10 milioni, come reagirebbe la tifoseria digitale antiJuve, e a quel punto i media e Chiné? Alla Continassa facciano quindi bene attenzione a quello che fanno o che dicono al telefono: il nemico li osserva e li ascolta.

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