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Col profeta Iachini l'Empoli vola, ma Inzaghi non merita di essere esonerato

Col profeta Iachini l'Empoli vola, ma Inzaghi non merita di essere esonerato

  • Giancarlo Padovan
L'Empoli va di fretta e Iachini è il suo profeta. Quattro partite, dieci punti, la terz'ultima in classifica (guardacaso proprio il Bologna) a distanza di sicurezza (cinque lunghezze). Quando il presidente toscano Corsi esonerò Andreazzoli mi dichiarai contrario e lo dissi apertamente. Non ho cambiato idea, visto che quell’Empoli giocava meglio di questo. Però Corsi non ha sbagliato nemmeno un po'. Lui voleva la salvezza e la sta ottenendo grazie ai gol di Caputo (arrivato a quota 8) e a quelli di Lagumina, che con Andreazzoli non segnava mai.

Nello scontro diretto con il Bologna sarebbe stato più giusto il pari (il gol decisivo si è collocato all'80' e subito dopo Svamnberg ha mancato di testa il 2-2), evidentemente il vento è cambiato per gli empolesi, mentre soffia sempre in faccia a Filippo Inzaghi, un allenatore capace cui è stata affidata una squadra tra le meno attrezzate della serie A. Anche se le parole dovrebbero avere un senso (e dopo la disastrosa partita con la Sampdoria l'allenatore era stato confermato), è attesa qualche reazione dalla società che, dopo Genova, se l'era presa con i calciatori e i loro errori individuali. Il netto successo in Coppa Italia ha lenito, ma di certo non può avere sanato, le ferite più serie. La classifica è pesantuccia, ma non compromessa. Il nodo è capire se il rapporto tra Inzaghi e i giocatori si sia logorato (non sembra proprio) e se la società, al di là delle affermazioni di principio, abbia fiducia nell'allenatore.

Per quanto mostrato a Empoli, non solo Inzaghi merita di continuare il suo lavoro con il Bologna, ma avrebbe anche diritto ad ottenere dalla dirigenza qualche giocatore più competitivo (non dico più qualitativo) di quelli che si ritrova in rosa. Togliendo Pulgar, che a Genova fu sciaguratissimo, l'allenatore ha dato un messaggio forte al resto del gruppo. Tuttavia si è privato anche della sua corsa e della sua forza. L'Empoli - l’ho detto - non avrebbe meritato di vincere, perché il Bologna ha fatto di più la partita, ha collezionato un numero cospicuo di occasioni (anche se di pericolosità assai relativa) ed è stato in campo, non dico con più brillantezza, ma con superiore disinvoltura.

Peccato per Inzaghi che al primo tiro in porta e, forse, con la migliore combinazione della gara, i toscani siano andati in vantaggio (10'). Krunic, con un pallone radente, ha pescato Caputo in area. Uno-due con Lagumina (una sorta di triangolo isoscele) e conclusione da un passo con Skorupski che non ha coperto il primo palo (si aspettava un tiro incrociato). La colpa dello svantaggio non è stata certo del portiere, ma dell'intera difesa che, oltre ad essere ferma, non ha anticipato l'intenzione degli avversari.

Quattro minuti dopo (14') il Bologna avrebbe potuto pareggiare se Palacio, di testa in tuffo, avesse centrato lo specchio (palla fuori di poco) su cross di Mattiello, uno dei migliori. A dimostrazione del fatto che la squadra di Inzaghi è stata più in partita dell'Empoli - solo preoccupato di arroccarsi nel suo 3-5-2 - sono fioccate almeno tre occasioni. La più limpida delle quali, a mio giudizio, è stato un altro colpo di testa - questa volta di Orsolini - finito fuori di poco (ma poteva essere colpito meglio).

Il pareggio rossoblù è arrivato a ridosso dell’intervallo (41') grazie ad una grande iniziativa di Palacio sulla destra. L'argentino ha prodotto uno scatto con il quale ha soppiantato un avversario per poi passare in mezzo ad altri due e infine crossare. Poli, al secondo gol consecutivo in campionato, ha messo dentro da un passo.
Curiosità arbitrale all'ultimo secondo del recupero (48'). Krejci aggancia Krunic in area del Bologna e il Var Mariani suggerisce a Valeri, che aveva lasciato correre, l'ausilio del video. Di solito, dopo aver esaminato la situazione, l'arbitro assegna il rigore. Nello specifico, invece, Valeri ha confermato che non c'era fallo. Nella ripresa non c'è stata partita, nel senso che, come scrivevano i cronisti d'antan, il taccuino piange. Avrebbe potuto farlo anche il Bologna quando, al 70', Skorupski ha mancato la palla su un cross comodo e Veseli, con la porta spalancata, ha spropositato sull'esterno della rete.

Il gol della vittoria è arrivato, un po' per caso, all'80'. Un tiro sbagliato di Zajc (era in piena area, ma ha colpito male) diventa un assist per Lagumina, appostato davanti alla linea. Sembra fuorigioco, invece, anche se di poco, c'è la gamba provvidenziale di un bolognese a rendere lecito il gol. Finale tutto del Bologna, anche perché, dopo aver tolto Poli per Svanberg (67’) e Orsolini per Dzemaili (70'), Filippo Inzaghi, cui il pareggio evidentemente stava bene, si vede costretto a inserire Falcinelli (81'). Ci provano Svanberg (clamoroso errore) e due volte Santander. Sulla prima c'è una salvifica deviazione in mischia. Sulla seconda Zajc fa scudo con il petto. L'Empoli si salva con il fiatone, ma il Bologna non arranca.

IL TABELLINO

Empoli-Bologna 2-1 (primo tempo 1-1)


Marcatori: 11’p.t. Caputo (E), 41’ p.t.Poli (B), 35’ s.t. La Gumina (E)

Assist: 11’ p.t. La Gumina (E), 41’ p.t. Palacio (B), 35’ s.t. Zajc (E)

Empoli (3-5-2): Provedel; Veseli, Silvestre, Maietta; Di Lorenzo, Krunic, Bennacer, Traore (10’ s.t. Zajc), Pasqual (30’ s.t. Untersee); La Gumina (37’ s.t. Acquah), Caputo. All. Iachini.

Bologna (3-5-2): Skorupski; Gonzalez (36’ s.t. Falcinelli), Danilo, Helander; Mattiello, Poli (22’ s.t. Svanberg), Nagy, Orsolini (26’ s.t. Dzemaili), Krejci; Santander, Palacio. All. Inzaghi. 

Arbitro: Valeri di Roma 2

Ammoniti: 23’ p.t. Poli (B), 35’ p.t Veseli (E), 42’ s.t. Dzemaili (B)

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