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  • Commisso: 'Stadio, vogliono decidere con i miei soldi! Nessuno osa criticarmi, non ho mai fallito. Su Chiesa...'

    Commisso: 'Stadio, vogliono decidere con i miei soldi! Nessuno osa criticarmi, non ho mai fallito. Su Chiesa...'

    Rocco Commisso si racconta a 360°. Nel corso di una lunga intervista a La Nazione, il presidente della Fiorentina spiega: "Distruggere il Franchi? Ma qui le parole vengono usate in modo strano. Ho migliorato l’italiano, eh? Ma continuo a non essere capito bene. Pensa che in America Biden ha detto che è disgustato da Trump, disgusted, e nessuno ha fiatato. Io ho detto per la partita Juventus-Fiorentina che sono disgustato dagli arbitri: ohhh... è stato il finimondo. Il fatto è che a Firenze siete bravi a fare i monday morning quarterback. Lo sai che significa? Significa che siete i critici del giorno dopo: criticano tutti, ma dopo. Così è troppo facile".

    SULLO STADIO - "Si devono vedere i tempi. Quando sono arrivato mi dicevano che ero superman, oggi che faccio... caciara. Qualcuno pensa che io non voglia costruire lo stadio? Il punto è che forse questo qualcuno vorrebbe che io dicessi: ok, ti do i soldi e con quei soldi fai quello che vuoi tu. Ma questo non succederà: coi soldi miei faccio come dico io".

    SUL RISTRUTTURARE IL FRANCHI - "Era la mia prima idea, ricordi? Ma io ora dico: lo stadio è di proprietà dello Stato da 90 anni, e dunque possono prendere i soldi dallo Stato e ristrutturarlo, se vogliono. Per me è pure meglio. Ma perché hanno aspettato Rocco per dire che devono ristrutturarlo? Perché non hanno fatto un concorso internazionale? Perché non hanno ingaggiato prima i vari Fuksas, i vari Renzo Piano per disegnare il progetto? Qui tutto è utile per criticare. Ma alla fine ho capito qual è il punto a cui vogliono arrivare. Ora qualcuno vuole rifare il Franchi con i soldi di Rocco, ora qualcuno ha interesse non solo a controllare Rocco, ma anche a guadagnare coi soldi di Rocco".

    SULLO STADIO A CAMPI BISENZIO - "Forse si offenderanno i cinquemila architetti che ci sono a Firenze e che non lavorano: mi hanno detto che sono cinquemila. Di sicuro c’è molta invidia in questa città. E ci sono anche molti ricchi, ma che non si sono fatti da soli, e che le loro ricchezze le hanno ereditate dal papà, dal nonno. Non mi aspettavo, e lo dico davvero, così tanta attenzione su di me: il nome di Rocco è usato ogni giorno, ogni ora, e non sempre bene, ok? Al tempo stesso vedo che la stragrande maggioranza dei tifosi è con noi".

    SULLE CRITICHE - "Ma vedi, nessuno mi critica in faccia: davanti a me nessuno osa, perché io ho le risposte, you know? A me piace che mi si guardi in faccia, a me piace litigare anche, ma sono leale e voglio persone leali. Dicono: il grande sbaglio di Rocco è stato non mandare Montella via, ma come potevo non riconfermare Montella? Ha tre anni di contratto a 1,8 milioni di euro netti. E poi criticano, criticano, ma nessuno ha speso per la Fiorentina e in così poco tempo nel calcio italiano quanto ho speso io. Siate onesti, siete onesti? Se dite che non ho speso siete bugiardi. Ho comprato la Fiorentina in tre settimane. Siamo arrivati a 70 milioni di ingaggi, compreso lo staff tecnico e atletico. Rocco ha comprato, e se qualcuno dice che non ho fatto niente per la Fiorentina deve guardare i dati, i costi: 40% in più di un anno e mezzo fa. In totale oltre 300 milioni con il nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli, prima proprietà della società viola nella sua storia. Nessuno ha fatto questa rivoluzione in così poco tempo. Ora tutti dicono che devo spendere i soldi di Chiesa, ma ancora non ho preso niente di questi soldi".

    SU CHIESA - "Se ci siamo sentiti negli ultimi giorni? No. Io Chiesa l’ho chiamato durante il lockdown, a Chicago sono andato a incontrarlo per la prima volta ed è stato con me nella suite: io l’ho trattato come un figlio, e lui nei confronti miei, della mia famiglia, dei lavoratori, non ha fatto la cosa giusta. È un ragazzo, quindi lasciamo stare questo argomento, ok? Prima ci hanno condizionato sulla squadra a cui avremmo dovuto venderlo: in Inghilterra lui non voleva andare, e in Italia voleva la Juve, che lo sapeva. Quando ci sono solo one buyer and one seller, solo un compratore e un venditore, la situazione non è ottimale. E io ho dovuto accontentarlo anche per fare una scelta giusta di business. In America c’è un detto: anche se vai via, non rompere mai i ponti. Hai capito? Questo hanno insegnato a me 50 anni fa. E questo è l’unico modo per diventare un leader".

    SU IACHINI - "Ecco l’altra bufala che gira. Allora: Iachini ha il massimo supporto da me, da Joe (Barone, ndr), da Pradè. Lui lo sa, e lui è l’allenatore. Gli ho detto che con la Sampdoria abbiamo fatto schifo, e lui sa che qui i risultati contano. Ma ha la nostra fiducia.
     
    SUGLI OBIETTIVI - "Vincere qualcosa qua. È la mia ultima impresa, la mia ultima sfida. Non ho fallito mai, you know, hai capito?".

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