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  • Fra Milan e Inter vince la paura di sbagliare. Brutto 0-0, la finale di Coppa Italia si deciderà al ritorno

    Fra Milan e Inter vince la paura di sbagliare. Brutto 0-0, la finale di Coppa Italia si deciderà al ritorno

    Poteva essere la gara della svolta, quella per uscire da un periodo di crisi e appannamento che sia per il Milan che per l'Inter sta pesando molto sui risultati. E invece nell'andata della semifinale di Coppa Italia a vincere in campo è stata la prudenza, o forse la paura, accompagnata da una condizione fisica che per entrambe è apparsa lontana parente di quella vista in altre parti di stagione. Tanti errori tecnici, poca qualità e pochissime occasioni portano ad un giusto e scontato 0-0 finale che rimanda ogni discorso per l'accesso alla finale alla gara di ritorno. Varrà il gol in trasferta, quindi per i rossoneri di Stefano Pioli ci sarà un minimo margine di vantaggio sui nerazzurri di Simone Inzaghi. Per entrambi, però, la fine della crisi è ancora lontana.

    Le due squadre si temono e, complice un momento sicuramente non eccelso, sono pochi i brividi dei primi 10 minuti. Tanti errori tecnici e poca qualità nelle giocate non aiutano e allora le prime occasioni da gol arrivano proprio grazie ad errori avversari. Se da un lato Calhanoglu calcia male dopo la sponda di Lautaro, dall'altro è Saelemaekers a sparare su Handanovic a porta quasi sguarnita dopo una palla persa da Brozovic. Due squilli che danno la scossa a Theo Hernandez che si costruisce tagliando il campo in due la più nitida delle occasioni, ma una volta in area mette a lato col piede debole da posizione favorevole.




    L'Inter si rifa sotto solo al 24 esimo quando una palla tagliata di Perisic costringe Romagnoli all'intervento in extremis per anticipare Dzeko togliendogli la palla dalla testa. Un salvataggio che però gli procura un risentimento all'adduttore costringendo Pioli ad inserire Kalulu al suo posto. Con il cambio forzato calano i ritmi, le difese trovano le contromisure e alla fine è solo il destro di Krunic dal limite, respinto da Skriniar di schiena, a far tremare i 55mila di San Siro.




    La ripresa riparte subito alla grande con Dzeko che manda alto di testa da un lato e soprattutto con Leao che ci prova con un destro a giro costringendo Handanovic all'intervento in volo a mano aperta. Doppia occasione che riaccende la paura in entrambi gli schieramenti sempre più stanchi e meno incisivi. Dalla panchina Inzaghi sceglie Vidal e Sanchez per Barella e Lautaro, mentre Pioli toglie Leao, Krunic e Saelemaekers per Rebic, Brahim Diaz e Messias.




    Ci vogliono 10 minuti prima che i cambi provochino una scossa e la prima arriva ancora dall'Inter che sfonda centralmente, allarga per Dumfries che, al limite dell'area piccola sceglie il cross basso invece che il tiro in porta, non trovando la deviazione di Dzeko. Ancora una volta all'occasione nerazzurra segue subito quella rossonera con Rebic che in contropiede sbaglia la misura del passaggio su Giroud, ma innesca poi Messias il cui sinistro a giro termina a lato.




    Le fiammate si rispengono e tornano i grandi errori e allora Pioli e Inzaghi attingono nuovamente dalla panchina con Florenzi che lascia il posto a Calabria per i rossoneri e il triplo cambio di Inzaghi che prima sceglie Correa per Dzeko e poi cambia gli esterni mandando in campo Darmian e Gosens (all'esordio in nerazzurro) per Perisic e Dumfires. Troppo tardi, perché non c'è più tempo e soprattutto energie per produrre occasioni da gol. Lo 0-0 non premia nessuno e rimanda alla gara di ritorno ogni discorso per la finale.


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