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  • Coronavirus: l'allenatore della Pianese esonerato dopo il caso: 'Pensavamo fosse influenza, ora siamo tutti in quarantena'

    Coronavirus: l'allenatore della Pianese esonerato dopo il caso: 'Pensavamo fosse influenza, ora siamo tutti in quarantena'

    Marco Masi, ormai ex allenatore della Pianese dato che è stato esonerato ieri in seguito alla sconfitta con la Juventus Under 23, è stato intervistato da La Stampa per raccontare il caso di positività di un suo ex-giocatore al Coronavirus e come è stata gestita l'emergenza.

    L’influenza del suo giocatore si è manifestata durante i due giorni ad Alessandria. Non si sarebbe potuto evitare di giocare?
    "Quando il ragazzo ci ha comunicato il suo malessere, abbiamo trattato i sintomi come quelli di una normale influenza. D’altronde c’erano stati molti precedenti in squadra nelle scorse settimane, tra le partite con Gozzano, Pro Patria e la stessa Alessandria. I giocatori sono guariti completamente con una tempistica normale e uno di loro domenica ha anche giocato, nonostante avesse la febbre la sera prima. Ha preso la tachipirina prima di andare a dormire e al mattino stava bene: è così che si fa per tante partite"

    Al suo attaccante, invece, una tachipirina pare non sarebbe bastata.
    "Non ci abbiamo neanche provato, perché l’influenza è arrivata la domenica stessa e non volevamo comunque abusare di medicinali con lui visto che pensavamo di giocare più partite in pochi giorni. Quando abbiamo iniziato la sfida contro la Juventus Under 23 non c’era la certezza che sarebbe stato tutto rinviato. L’abbiamo tenuto a riposo essendo un giocatore per noi importante"

    Siete rientrati insieme?
    "Sì, finita la partita l’abbiamo caricato sul pullman dove lui è rimasto in fondo, lontano dagli altri, perché non contagiasse qualcuno. Non per il sospetto di Coronavirus, ma perché quando ci si muove in squadra si fa così per qualsiasi malattia. Lunedì l’ho chiamato per chiedergli come stesse e mi ha risposto che voleva farsi fare un tampone, preoccupato non dai sintomi – aveva ancora un po’ di febbre – ma dalla psicosi che c’è in giro".

    Come si convive con la paura del contagio?
    "Da quando abbiamo saputo della positività, siamo rimasti chiusi in casa e la società ha rinviato il ritorno agli allenamenti.
    Stiamo aspettando la conferma definitiva, ma personalmente non temo nulla. I ragazzi torneranno presto ad allenarsi insieme, e lui guarirà. Io, invece, sembra che possa rimanere a casa".

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