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  • Covid-19, l’Oms dichiara la fine dello stato di emergenza internazionale

    Covid-19, l’Oms dichiara la fine dello stato di emergenza internazionale

    • Carlo Coppotelli
      Carlo Coppotelli
    L’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato la fine dello stato di emergenza internazionale dovuto al Covid-19. A comunicarlo è stato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, che in conferenza stampa ha affermato di aver accettato l’indicazione del Comitato tecnico dell’organizzazione sulla conclusione dello stato di emergenza. Da oggi, per l’Oms, il Covid-19 non è più identificato come un’emergenza globale. Questo avviene dopo più di tre anni dalla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale del 30 gennaio 2020.

    “Ieri il Comitato di emergenza per il Covid-19 si è riunito per la quindicesima volta e mi ha raccomandato di dichiarare la fine dell'emergenza sanitaria di interesse internazionale. Ho accettato il consiglio. Con grande speranza, dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale”, così ha dichiarato Ghebreyesus in conferenza stampa e ha poi riportato sul suo profilo Twitter ufficiale.

    Nel suo discorso, il direttore generale dell’Oms ha voluto soffermarsi anche sulle morti causate dalla pandemia, sottolineando che, secondo lui, il numero di decessi potrebbe essere superiore a quello riportato nelle stime ufficiali. Ghebreyesus ha infatti dichiarato: “All'inizio della pandemia, fuori dalla Cina c'erano circa 100 casi di Covid-19 e non vi erano morti dichiarati. In tre anni da qual momento il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportati dall'Oms, ma noi sappiano che la stima è ampiamente maggiore, pari almeno a 20 milioni di morti”.

    Nonostante la fine dello stato di emergenza, Tedros Ghebreyesus invita comunque a non distogliere l’attenzione dal problema. Il dg dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha avvertito che il Covid continua ad essere una minaccia alla salute globale. Durante la conferenza ha per l’appunto dichiarato che “resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti”. “La cosa peggiore che i paesi possano fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi”, ha poi sottolineato Ghebreyesus.

    Già prima dell’annuncio, l’Oms aveva elaborato una strategia per la gestione della pandemia che i Paesi avrebbero dovuto seguire nei prossimi anni. L’obiettivo di questo nuovo piano strategico è di passare dalla fase di emergenza a una situazione di risposta a lungo termine. La strategia è stata pianificata su cinque “pilastri”: sorveglianza collaborativa, protezione della comunità, cure sicure e flessibili, accesso alle contromisure e coordinamento in caso di emergenza.

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