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  • Critiche professionali ma riconoscenza infinita: grazie Presidente Berlusconi per un Milan da favola

    Critiche professionali ma riconoscenza infinita: grazie Presidente Berlusconi per un Milan da favola

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Era il dicembre del 1985. Avevo 6 anni ed ero appena stato ad assistere a una delle mie prime partite del Milan a S. Siro. Sarebbe rimasta una delle più deludenti. Mi ero anche spaventato per la contestazione del pubblico rossonero. Non riuscivo nemmeno a capire il perché. Era Milan-Waregem. Nei giorni dopo il presidente Farina scappò in Sudafrica. Ero tifosissimo, anche se avevo solo 6 anni. E quella delusione dell’eliminazione dalla Coppa Uefa mi rodeva dentro.

    Per consolarmi, mio papà mi disse: “Ho letto sul Corriere che forse il Milan lo compra Berlusconi”. E io: “Chi è?”. Lui: “Non so se è vero, ma se lo fosse sarebbe una cosa straordinaria”. Dico sempre che con quel Milan Berlusconi mi fece vivere un’infanzia, un’adolescenza e una giovinezza felici. Impareggiabili. Lui, con quella squadra e quelle vittorie, aveva realizzato tutti i miei sogni di bambino. Con quel Milan c’era sempre il “lieto fine”, come nelle favole dei bimbi. Quelle emozioni non si possono nemmeno descrivere.

    All’epoca Telelombardia faceva le “maratone televisive” prima e dopo i grandi eventi. A 10 anni ero un habituè del pubblico in studio. Dopo la prima Intercontinentale di Tokyo, venne in studio il Presidente in persona. Conservo ancora una sua dedica: “A Cristiano piccolo milanista campione del Mondo”. Inutile raccontare della mia gioia quando per tanti anni ho avuto la possibilità di seguire come inviato e di fare le telecronache del Milan durante la sua eccezionale presidenza. Ho avuto anche l’onore di scrivere il libro “Milan: il Club più titolato del mondo” in occasione del 110’ anniversario. La sua prefazione mi aveva ovviamente inorgoglito, ma mai quanto il fatto di sapere che il libro scritto da me fosse sempre in bella vista nel suo studio ad Villa S. Martino.

    L’immensa riconoscenza per le emozioni da tifoso che mi ha fatto provare per tantissimi anni non mi hanno impedito di criticare, da giornalista, la sua presidenza in alcuni momenti delicati. Su tutti la pessima gestione della coesistenza tra Galliani e la figlia Barbara, che ha dato il via al declino rossonero. Ma proprio di quegli anni ricordo l’episodio che ai miei occhi rappresentava alla perfezione il presidente Berlusconi.

    Il 7 gennaio 2013 era nostro ospite a Telelombardia. Io diedi in anteprima la notizia dell’arrivo di Balotelli al Milan e lui la smentì categoricamente prendendomi anche allegramente in giro per la cravatta che indossavo (effettivamente era oscena). In diretta ci rimasi davvero male. Dopo 20 giorni il Milan annunciò Balotelli e il presidente mi fece recapitare 6 cravatte di Marinella griffate “Per Silvio Berlusconi” con un biglietto che conservo gelosamente a casa e nel cuore. Grazie per tutto presidente.

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