Crotonemania: chiedimi se sono felice
POKER D’ASSI. La prima vittoria esterna del torneo, la seconda consecutiva dopo quella interna contro la Fiorentina, passa dal quadrato magico Budimir-Trotta-Nalini-Stoian. Spietati e freddi i primi due, gregari e faticatori i secondi. L’anima operaia, ma sognatrice, del Crotone è incarnata soprattutto da questi quattro ragazzi che hanno imparato a muoversi all’unisono. Bassi e compatti quando c’è da difendere, veloci e lucidi nelle ripartenze: Il 4-4-2 fluido cucito su misura da Nicola non è mai stato così efficace. Come una settimana fa i pitagorici prendono gol in chiusura di frazione ma non si scompongono, cominciano a macinare gioco e chilometri piazzando l’uno-due mortifero nella fase decisiva della gara. La lettura del match sembra essere l’abilità migliore dei calabresi che, salvo due-tre prestazioni, quest’anno non hanno mai demeritato, anche nelle sconfitte. Cresciuti anche nella conduzione dei finali di partita, sanguinosi appena 365 giorni fa. E poi un Mandragora grande così, che sa quando soffrire e rallentare senza però gravare sul groppone dei suoi. E se anche il “sacro VAR” comincia a girare a favore…