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  • Crotonemania: le prese in giro di Stroppa e la rassegnazione della società

    Crotonemania: le prese in giro di Stroppa e la rassegnazione della società

    • Antonio Franco
    Nei giorni precedenti alla partita con la Juventus la società aveva confermato Stroppa con la promessa che il tecnico avrebbe cambiato modulo e tipo di gioco.  Lo stesso tecnico aveva poi confermato la volontà di passare ad una difesa a 4 per cercare maggiore equilibrio. Tutto giusto, ma poi? Il realtà il 4-2-3-1 annunciato nella formazione ufficiale nel corso della partiata si è sesso trasformato nel caro, vecchio, 3-5-2. Si il solito modulo, il solito gioco, nessun cambio tattico: la difesa a quattro composta da Pereira, Magallan, Golemic e Luperto era in realtà composta da gli ultimi tre con il portoghese in pianta stabile sulla linea dei centrocampisti con Reca (ufficialmente nei tre offensivo) sulla stessa linea e il terzetto Vulic, Molina, Messias (anche lui sul carta nel pacchetto dei trequartisti); davanti la coppia Ounas – Di Carmine. Perché lo hai fatto Giovanni? Perché hai voluto prendere in giro i tifosi, la società (?), la stampa? A quale scopo?

    Onestamente mi hai deluso, io sono uno di quelli che fino ad una mese fa ha sempre difeso il tuo coraggio, la tua voglia di imporre calcio anche contro le grandi, le tue convinzioni, poi ho avuto qualche ripensamento quando ho visto la tua testardaggine di imporre un qualcosa che non sta portando a nulla. Quel coraggio che tanto ho ammirato ti è mancato al momento di adottare un altro tipo di calcio, un gioco diverso, allora mi sono chiesto: è davvero il grande allenatore che pensavo fosse ad inizio stagione? Al momento la risposta è no, ammetto di aver sbagliato tutto e certo spero di sbagliare ancora e di essere smentito da qui a fine campionato, ma a queste condizioni ne dubito.

    E’ chiaro che non è il 3-0 contro la Juve a farmi dire queste cose, non sono queste le nostre partite, perdere nettamente con un avversario così forte ci sta, è anche giusto, ma purtroppo le sconfitte nette cominciano ad essere troppe e così facendo rischiamo di retrocedere con molte giornate di anticipo. Lo sapevo, anzi lo sapevamo tutti, che sarebbe stato difficile rimanere in Serie A, nessuno pretendeva una salvezza ad ogni costi, ma almeno non essere umiliati, rassegnati già a metà campionato. A dirla tutta, per la prima volta in vent’anni che seguo la squadra, sono anche deluso per l’atteggiamento della società, negli anni abbiamo fatto campionati peggiori anche nelle categorie inferiore, mai però è mancata la professionalità, la voglia di lottare, la “cazzimma” come direbbe Rino Gattuso, quest’anno non vedo nulla di tutto questo. Quasi come se tutti, già da tempo, si fossero rassegnati alla retrocessione.
     

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