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  • D'Alessio con Cassano:| Scrive una lettera a Garrone

    D'Alessio con Cassano:| Scrive una lettera a Garrone

    • M.O.

    Caro Presidente Garrone,
    mi faccia un regalo, ridia la maglia numero 99 al mio amico Antonio. È un ragazzo istintivo, come lo sono io, come lo sono tutti i ragazzi che vengono da città e realtà difficili e la vita se la sono sudata
    . Antonio ha un cuore enorme. Mi spiace per quello che è successo, al di là di quello che dicono le televisioni e le radio e di quello che scrivono i giornali mi dispiace. La Samp ha bisogno di un talento come Cassano per raggiungere risultati sempre più prestigiosi. E, diciamolo, anche l'Italia ha bisogno di lui. Antonio ha al suo fianco una donna straordinaria. Perché Carolina, nonostante la giovanissima età, è una donna straordinaria che lo ha accolto e lo ha preso per mano e condotto sulla buona strada. Però qualche scoria resta e una defaillance è possibile. La perfezione non è umana e credo sia anche giusto così, altrimenti saremmo tutti uguali.


    Antonio è un guerriero e un guerriero non chiede mai scusa. Questa volta lui lo ha fatto. Vorrei che lei, signor Presidente, restasse fermo sulla sua posizione per un solo motivo: Antonio potrebbe trasferirsi a Napoli. Ma questo è un mio pensiero da tifoso, so che Antonio desidera restare a Genova. Le scuse non hanno un prezzo, o si accettano o non si accettano però noi, lei, i tifosi, la Samp possiamo fare di meglio, possiamo riabbracciare Antonio e i soldi cui lui è disposto a rinunciare, fosse anche un milione di euro, li usiamo per costruire pozzi d'acqua in Africa. Pensi quanti sorrisi accenderemo: il suo, signor Presidente, quello di Antonio, di tanti tifosi, di tanta umanità che muore quotidianamente di sete, e anche il mio. Un papà perdona sempre e lei per Antonio è un papà. Quel papà che non ha mai avuto. È successo anche nella Bibbia, la parabola del figliol prodigo. Vi aspetto a casa mia, quando vorrete e, spero, con l'animo sereno. Davanti a un buon bicchiere di vino è tutto più facile. La saluto e la ringrazio comunque, per il tempo che ha dedicato a leggere queste mie parole.

    Gigi D'Alessio

    (Il Secolo XIX)


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