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  • Immobile, Gabbiadini e Belotti: tornano i bomber Made in Italy

    Immobile, Gabbiadini e Belotti: tornano i bomber Made in Italy

    • Stefania Accosa
    Giampiero Ventura e la Nazionale italiana possono sorridere al futuro, grazie al ritorno dei bomber Made in Italy. In attacco, la linea verde offerta dai nomi di Belotti, Immobile e Gabbiadini, lascia presagire la formazione di un reparto d'attacco molto competitivo. 

    IL “GALLO” BELOTTI Andrea Belotti, classe 1993, sta incantando tutti con i suoi gol. Può essere considerato la vera rivelazione della Serie A, della quale guida la classifica cannonieri a quota 22 reti. Idolo dei tifosi granata, Belotti è la locomotiva del Torino, in grado di volgere le partite a proprio favore. Basti pensare alla tripletta messa a segno contro il Palermo in rimonta. Tre gol in soli 7 minuti, eguagliando il record di Shevchenko e van Basten, rispettivamente del 2000 e del 1992. Meglio di lui solo Anastasi (3 gol in 5 minuti nel ’75) e Valentino Mazzola (record assoluto con 3 reti in due minuti nel ’47 all’Alessandria). Impossibile non prefigurarsi Belotti in qualche top club a breve termine. Tutti i bambini imitano la sua caratteristica esultanza "a cresta di gallo", e i maggiori club d’Europa si stanno accorgendo del suo talento sotto porta. È il bomber di razza per eccellenza, una figura che da troppo tempo mancava alla Nazionale italiana. A Torino iniziano i paragoni eccellenti, da Pulici e Graziani fino a Mazzola, e potrebbe addirittura scavalcare quest’ultimo, che mise a segno 29 gol nella stagione 1946-47. Chi lo avrebbe immaginato con in Campionato Higuain, Icardi e Dzeko? Belotti è un predestinato e Cairo, se potesse, alzerebbe subito la clausola da 100 milioni inserita nel suo contratto, a 150. 

    LA RINASCITA DI GABBIADINI Manolo Gabbiadini, classe 1991, ha ritrovato se stesso con la maglia del Southampton. Dopo due anni vissuti nell’ombra a Napoli, sembrava che la sua carriera volgesse al peggio. Si poteva capire con davanti l’Higuain dei record, ma quest’anno si aspettava maggiori chance, che però non arrivavano, da qui la decisione di dire addio all’Italia. Ora, grazie alle ottime prestazioni messe in campo in Premier, a suon di gol si sta riconquistando lo spazio (meritato) in Nazionale. In quattro presenze col Southampton ha segnato già 6 reti, facendo impazzire i tifosi che gli hanno dedicato un coro. Ci ha impiegato poco a conquistare il cuore dei Saints: esordio con gol al West Ham dopo 10 minuti (il numero 400 di un italiano in Premier) e da lì non si è più fermato. Gabbia-gol, dopo le tante panchine alle quali l’aveva relegato Sarri, è divenuto in Inghilterra un titolare inamovibile. Passato velocemente dalla Juventus in passato, nessuna big era riuscita a sfruttare pienamente le sue potenzialità. L’insoddisfazione ha lasciato posto ai sorrisi, e chissà se a Napoli in questo momento si stanno pentendo della sua cessione, forse troppo prematura. 

    ALTRO CHE IMMOBILECiro Immobile, classe 1990, ha trovato la sua squadra ideale e Inzaghi ringrazia. Alla Lazio ha fatto dimenticare un attaccante del calibro di Klose, e con la doppietta rifilata al Bologna è salito a quota 18 reti stagionali, 16 in Campionato e 2 in Coppa Italia. I suoi gol fanno volare i biancocelesti al quarto posto, e grazie a lui i tifosi laziali sognano l’Europa. Era da ottobre che Immobile non segnava nel primo tempo in campionato, infatti le ultime sei reti erano arrivate tutte nella ripresa. Ora ha nel mirino i 22 gol messi a segno con la maglia del Torino, concretamente alla portata. Come numeri ha già superato il “Mito” Klose, che nella stagione 2011/2012 registrò 15 centri all’esordio, con un massimo di 16 reti segnate nelle stagioni 2012/2013 e 2013/2014. Grazie a Ciro, la Lazio ha detto addio al “mal di gol” e ha trovato il proprio equilibrio. Immobile, di questo passo, si confermerà come presenza fissa in Nazionale. 

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