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  • Dalla 'porta' giusta della Storia: le mani di Courtois sulla Champions e sul Pallone d'Oro... di Benzema

    Dalla 'porta' giusta della Storia: le mani di Courtois sulla Champions e sul Pallone d'Oro... di Benzema

    • Federico Targetti
    Lo deve aver capito nel 2014, Thibaut Courtois, che in un modo o nell'altro il Real Madrid la spunta sempre quando si tratta di Champions. E deve aver capito anche che Carlo Ancelotti è l'allenatore che incarna quest'aura di invincibilità quando siede sulla panchina dei Blancos. Quella finale, quel derby di Madrid che sembrava già deciso dal guizzo del futuro interista Godin, lo ha riacciuffato Sergio Ramos all'ultimo tuffo, quasi come se fosse destino che il Real conquistasse la Decima in faccia ai cugini. E in faccia al portiere che, nonostante la sua bravura, non riuscì a impedire il crollo nei supplementari. 

    OTTO ANNI DOPO - E' passato quasi un decennio, nel frattempo Thibaut ha vinto due campionati inglesi e un paio di coppe nazionali con il Chelsea, ha mancato qualche occasione con la generazione di fenomeni del Belgio tra Mondiali ed Europei e ha risposto alla chiamata del Real, la squadra che lo aveva mortificato quattro anni prima, nell'estate del 2018, appena dopo che le Merengues avevano sollevato l'ultima Champions battendo proprio il Liverpool e mettendo in bacheca il terzo successo di fila. Poi più nulla, eccetto il susseguente Mondiale per Club. Nonostante giochi finalmente nel Real Madrid, Courtois viene eliminato dall'Ajax e dal City agli ottavi e poi dal Chelsea in semifinale. Non sembra andare come il portierone belga avrebbe sognato, anche perché la Liga, vinta nel 2020, l'aveva conquistata già in quel 2014 con l'Atletico. 

    LA STORIA CHIAMA - Eppure, alla vigilia della finale di quest'anno, conquistata dopo un percorso ai limiti del surreale e con parate sontuose - si veda quella su Grealish in semifinale - Courtois è ancora convinto e straconvinto di essere nel posto giusto al momento giusto: "Ora sono dalla parte giusta della storia". Chissà, forse se avesse giocato alla lotteria, come ha detto lui stesso, avrebbe vinto pure quella. 10 il suo voto in pagella per Calciomercato.com, 10 come le sue 9 parate decisive + la sua Champions numero 1, sulla quale ci sono ben salde le sue mani. 

    PALLONE D'ORO - Di sicuro stiamo parlando del portiere migliore al mondo in questo momento, per cui c'è anche chi avanza la sua candidatura per il Pallone d'Oro. Ma oltre al talento, il numero 1 del Real ha anche la lucidità di capire che per un portiere arrivare al riconoscimento individuale universale è praticamente impossibile. "A maggior ragione se gioca in squadra con Benzema. Per me quello che conta è il fatto che quando sono tornato in spogliatoio tutti i miei compagni urlavano il mio nome". E immaginiamo che Benzema lo abbia urlato più forte degli altri: se il francese, come pare ormai scontato, vincerà il prestigioso premio, parte del merito sarà anche del suo portiere. 

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