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  • Derby di Sicilia:| Sindaci a confronto

    Derby di Sicilia:| Sindaci a confronto

    • D.V.

    Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, sarà allo stadio, come al solito: 'Il derby torna una festa. Giusta la rivalità sportiva, ma è altrettanto corretto dare seguito alla presenza dei tifosi etnei a Palermo, fatto che è stato accolto positivamente. Questa è una garanzia che questo atto di fiducia delle istituzioni sportive e non, è stata ampiamente meritata dai tifosi che, dopo la tragedia Raciti, hanno acquisito maturità e consapevolezza. Stancanelli punta sull'effetto sicurezza dell'impianto sportivo: 'Voglio ricordare che negli ultimi quattro anni - ha chiuso il sindaco - Catania ha avuto uno degli stadi più sicuri d'Italia anche grazie al buon senso del pubblico. I pronostici? Non ne faccio, ma con tutto il rispetto per il Palermo, la nostra squadra deve mettersi subito in quota sicurezza, sfruttando al massimo il fattore Massimino. La legge verrà rispettata pure col Palermo...'.

    Tino Cannavò, presidente del club Barriera Battiati, 200 soci, altrettanti simpatizzanti che ruotano attorno al gruppo che prende posto in tribuna B, all'andata era a Palermo: 'Giusta la rivalità, ci stanno anche gli sberleffi. Ma fermiamoci qui. A Palermo siamo partiti in 70 con un bus e ci siamo uniti agli altri 400 amici dello stesso sangue rossazzurro. Siamo stati trattati bene, forse è arrivato il momento per tornare a un derby con la presenza massiccia di tutto il pubblico che vuole assistere al confronto. Cos'è un derby senza la presenza dei tifosi ospiti? Tanto vincerà il Catania, noi lo sosterremo a più non posso. In tribuna B molti gruppi, tra gli altri noi e Cataniamania, stiamo preparando una coreografia coloratissima'.

    Isidoro Nicotra, che alterna presenze in curva, ma anche nella tribuna Vip, la pensa allo stesso modo dei tifosi organizzati. E aggiunge il suo pensiero: 'Basta odiarsi, adesso godiamoci il calcio come si faceva una volta. Vincendo, il Catania sarebbe quasi salvo. Facciamo in modo da spingere i nostri giocatori alla vittoria. Spero possa segnare Bergessio, nuovo acquisto che si muove rapidamente, lotta, fa a sportellate con gli avversari. Anche se, alla fine, sarà Lopez a risolvere il match. Vinceranno i più forti, cioè... noi'.

    Il sindaco di Palermo Diego Cammarata, primo cittadino e primo tifoso a voler contribuire all'aria di cambiamento. 'Abbiamo molto sofferto per 4 anni - dice Cammarata - nel ricordare quanto è successo la sera del 2 febbraio 2007, abbiamo riflettuto, ci siamo interrogati, ma la verità è che il derby ha pagato per azioni di alcuni delinquenti, non certo dei tifosi. Nessuna delle due tifoserie si era mai resa protagonista di episodi così gravi. L'obiettivo da parte di tutti dovrà continuare a essere l'individuazione e l'isolamento di questa gente'. La settimana del derby diventa un momento di simpatico campanilismo in cui prendersi in giro anche tra sindaci. 'Mi sento spesso con l'amico Stancanelli - continua Cammarata - e questa settimana non ce le siamo mandate a dire, ovviamente vincerà il Palermo, almeno me lo auguro. Farò di tutto per andare al Massimino. Sarà comunque una grande giornata di sport, il messaggio lanciato all'andata dai presidenti Zamparini e Pulvirenti abbracciati sotto la curva è stato importantissimo, le società possono fare molto'.

    Il sogno che un giorno si possa giocare un derby senza barriere torna di attualità. 'Ero un fervido sostenitore di questa iniziativa che però si è spenta con la morte dell'ispettore Raciti - afferma il senatore Carlo Vizzini -. Ritengo che oggi col ritorno delle due tifoserie nel derby si possa nuovamente ipotizzare un derby all'inglese. Certo c'è molto da lavorare perché si è riaperto ai tifosi a fronte di certe garanzie e misure restrittive come la tessera del tifoso, ma ormai il clima tra Palermo e Catania sia cambiato. È finito il tempo in cui si faceva la guerra tra poveri nelle categorie minori, oggi sono due realtà della Serie A, anzi le uniche due cose da Serie A rimaste in Sicilia. Il Catania si salverà senza patemi, restano 7 partite per raggiungere la quota salvezza, perché sull'ottava è meglio che non ci contino, sappiamo come andrà a finire, no?'.

    C'è chi si accontenta di un pareggio perché alla fine trionfi su tutti la Sicilia. 'Sì, un bel pareggio però, un 3-3 magari con i numeri di Pastore e Maxi Lopez - ammette Massimo Costa, presidente regionale del Coni -. Vorrei che fosse una festa. Una prova di responsabilità, perché il clima tra le tifoserie ormai è maturo. È necessario uno scatto di orgoglio da parte di tutte le componenti'.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)

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