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  • Dietro le parole di Allegri: ad oggi Max resta, ma i dubbi sulla Juve pure

    Dietro le parole di Allegri: ad oggi Max resta, ma i dubbi sulla Juve pure

    • Nicola Balice
    E venne il giorno in cui Max Allegri parlò del suo futuro. Un lungo giro di parole per confermare la volontà di restare, l'impegno preso con la società, la determinazione nel programmare una stagione in cui tornare a vincere o almeno provarci. Parlando in prima persona (plurale) tra presente e futuro, senza nemmeno mezzo passo indietro. “Io ho un contratto di due anni, sono un privilegiato a lavorare alla Juventus. Poi nell'arco della vita ci sono difficoltà, momenti in cui le cose non vanno bene, bisogna affrontarle avendo chiare le progettazioni del futuro. Sono un aziendalista, mi sento anche la responsabilità di aggiungere valore ai giocatori. Pensiamo a finire bene la stagione. Poi bisogna avere obiettivi chiari per la prossima, la Juve deve programmare il futuro con tutta la voglia di migliorare sapendo che dovrà tornare a vincere. Se ci riusciremo l'anno prossimo non lo so, ma ci metteremo tutto l'impegno possibile”, queste le parole spese dal tecnico bianconero. Che ha parlato quindi della necessità di idee chiare, quelle stesse idee chiare che la Juve non può avere perché le conseguenze di tutto ciò che riguarda le vicende extra-campo si capiranno solo più avanti e rischiano di condizionare parecchio anche la prossima stagione.

    IL PATTO - Allegri resta e rilancia quindi, puntando al prossimo scudetto quando ancora rimane molto da fare in questa stagione. Obiettivo secondo posto, obiettivo Europa League, obiettivo Coppa Italia. Tutto ormai sembra tracciato, ma sul campo la Juve deve ancora conquistarla quella qualificazione in Champions che poi le potrebbe anche essere strappata di mano: riavvolgendo il nastro al momento in cui era stato designato ministro unico dello sport di questo governo tecnico da John Elkann, il patto era quello di andare avanti insieme in caso di qualificazione Champions. Ed è quello il tassello ancora mancante, per quanto Allegri non sia mai stato centrale e saldo al suo posto come appare in questo momento, per quanto Allegri appaia un allenatore (in realtà molto di più) non esonerabile o quasi. Ad oggi è lui il perno della Juve che parla di calcio, anche per domani. Ad oggi Allegri vuole restare e costruire una Juve da scudetto, ma prima deve capire come e quando terminerà questa stagione surreale con tutte le scorie che si porta appresso.

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