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  • Diplomazia e panchina: Prandelli, la Lazio e la risposta di Sampaoli

    Diplomazia e panchina: Prandelli, la Lazio e la risposta di Sampaoli

    Diplomazia, fili che si muovono, in mezzo panchina della Nazionale, allenatore della Lazio, alleanze e questioni politiche, sensazioni e preferenze. La Lazio deve scegliere il proprio allenatore, sulla scia di un’estate in cui la giostra dei mister si muove veloce, velocissima. Inzaghi, Sampaoli, Prandelli, passando per Ventura in nazionale negato, Preziosi che viene nel quartier generale biancoceleste e deve sistemare Gasperini, con Juric in attesa del via libera a Genoa.

    Inzaghi e Sampaoli - Cronistoria di una questione allenatore: Pioli viene spedito in vacanza anticipata, con scarno ringraziamento, almeno via comunicato, all’apice abissale di una stagione da dimenticare. Fuori dalla Champions League, fuori dall’Europa League, fuori dalla Coppa Italia, praticamente mai in corsa per un qualsiasi posto in Europa. A parte una tardiva rincorsa a Milan e Sassuolo, mai realmente competitiva, la Lazio scarica Pioli e promuove Inzaghi. Con la tacita intesa, chissà se poi così convinta, di valutare il suo percorso ed il suo impegno nelle partite che mancano. Inzaghi ne vince quattro e ne perde tre: prima di salutare tutti con la sconfitta interna ad opera della Fiorentina, riceve la notizia che Sampaoli è a Roma, la Lazio ci sta parlando, va in visita al centro sportivo e potrebbe sostituirlo. Sampaoli spara alto, quasi altissimo, intorno ai 3 milioni, con un milione che balla, da restituire come indennizzo alla Federazione cilena. Dovrebbe restituirlo l’ex ct, che a sua volta vorrebbe, in un atto cortese, che a sua volta fosse la sua futura società a saldare. Poi Sampaoli vola in Spagna, probabilmente per respingere al mittente le avances dell’Espanyol. In Spagna vola anche Tare, insieme al segretario generale Calveri, per intrighi di mercato in terra blaugrana con Adriano, ma un contatto con Sampaoli pare ci sia. 

    Prandelliade -
    Nel frattempo Lotito incontra Prandelli, che si è proposto in abbondanza, con tanto di chiara consapevolezza sbandierata sulla chiara distinzione di ruoli, fondamentale per ogni buon rapporto lavorativo, ancora di più in ambito biancoceleste. La sua fascinazione per Sampaoli si è raffreddata, forse l’argentino è troppo esoso, mentre l’ex ct azzurro, dal curriculum solido e di caratura internazionale, in più chiede la metà annuale quasi precisa rispetto all’altro interlocutore. 1,5 a stagione, o poco più (1,8 secondo altri) con precise garanzie tecniche, tra cui l’assoluta riconferma di Biglia, che pure la Lazio comunque, tranne forse a fronte di offerte folli, vorrebbe ancora in cabina di regia. Nel frattempo Inzaghi, che comunque di riconferma non ha mai sentito parlare, incontra Lotito in nottata. Forse lo vuole dirottare nella sua Salerno, il patron, almeno in caso di salvezza, forse vuole solo ringraziarlo della disponibilità. Difficile pensare che sia ancora in corsa. In corsa, ad ogni modo, c’è ancora Sampaoli, preferito dall’ala di mercato della dirigenza, Tare ed il segretario Calveri: è tornato in Cile, dove dichiara di “aver solo visitato Roma”, come aveva già definito “una passeggiata” la sua chiacchierata al centro con un alto dirigente dell’Espanyol. Ma la sua risposta definitiva, non è ancora stata pronunciata. E la Lazio, nel frattempo, ancora non annuncia Prandelli, nonostante l’accordo su tutto. Quasi su tutto, a quanto pare, aspettando Sampaoli, ed una risposta che tarda sempre più ad arrivare. 

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