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  • Diritti tv e Olimpico:| Dibenedetto si arrabbia

    Diritti tv e Olimpico:| Dibenedetto si arrabbia

    Adesso anche in America vogliono sia fatta chiarezza. La Roma, dal giorno della firma sul contratto tra il gruppo Usa e DiBenedetto, ha continuato a viaggiare autonomamente. Anche troppo, almeno questo deve aver pensato il presidente in pectore. Che, venerdì, ha fatto recapitare a Roma 2000 una lettera informativa per chiedere formalmente di essere informati sulla gestione dei diritti televisivi e il rinnovo del contratto con il Coni per l'utilizzo dello stadio Olimpico. Chiedendo, anche, se delle due vicende si occupi direttamente l'attuale presidente Rosella Sensi.

    CONTRATTO STADIO  -  Proprio la numero uno del club e l'amministratrice dei conti Cristina Mazzoleni, hanno condotto e concluso l'accordo per il rinnovo annuale con il Coni del contratto per l'utilizzo dell'Olimpico. L'accordo precedente scadeva il 29 aprile, esattamente due settimane dopo la firma tra americani e Unicredit del documento che sanciva il passaggio della Roma in mani Usa. In questo lasso di tempo, DiBenedetto e i suoi soci, ma anche la banca, non hanno ricevuto comunicazioni sulla questione (nonostante proprio la gestione dello stadio abbia sollevato la prima polemica con Petrucci il giorno del suo sbarco a Roma, a fine marzo), salvo scoprire come le condizioni del nuovo accordo non siano esattamente  -  dal loro punto di vista  -  da considerarsi vantaggiose. Inutile dire quanto tutto ciò non abbia fatto piacere al gruppo a stelle e strisce, che avrebbe, quantomeno, voluto essere informato sugli sviluppi.

     

    Invece nulla: un dettaglio che viola i termini dell'accordo sottoscritto con la banca, ma che in ogni caso non cambierà gli orizzonti. Anzi: DiBenedetto non solo non molla, ma si tuffa, forse per la prima volta, nelle questioni gestionali del club. Un diritto, da prossimo azionista di riferimento.


    QUESTIONE DIRITTI TV  -  Ma l'interesse del leader del consorzio statunitense, è concentrato anche sulla battaglia per i diritti televisivi. La Sensi, che nei mesi scorsi aveva chiesto e ottenuto di occuparsi della faccenda (prima, però, che la Roma conoscesse il suo futuro) ha scelto di schierarsi con le altre grandi, Milan, Juventus, Inter e Napoli, nella querelle sull'attribuzione della quota tifosi e la definizione di questi ultimi. Da Boston non sono certi (tutt'altro) sia la soluzione migliore. Perché, se anche la Roma dovesse perdere qualcosa  -  e non è affatto scontato  -  spostandosi con le cosiddette "piccole", molto di più perderebbero le dirette concorrenti. Una situazione che ridurrebbe il gap economico con chi, sino ad oggi, ha goduto del favore delle televisioni, aumentando indirettamente la competitività del club giallorosso nella propria lega. DiBenedetto vorrebbe vedere le proiezioni che hanno convinto invece la Sensi per una scelta differente, per analizzarle e confrontarle con le proprie: per cambiare idea, se lo riterrà opportuno. Oppure, per convincere qualcun altro a farlo. Per domani, è attesa la risposta del presidente di Roma 2000, Attilio Zimatore, che in qualità di controllante diretta di As Roma dovrà fornire chiarimenti e spiegazioni sull'operato dell'attuale presidenza del club.


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