Calciomercato.com

  • Djordjevic: 'Il gol per la Juve? Dal 97 ho imparato a dire grazie in italiano. Roma e Lazio...'

    Djordjevic: 'Il gol per la Juve? Dal 97 ho imparato a dire grazie in italiano. Roma e Lazio...'

    Predrag Djordjevic, ex giocatore dell'Olympiacos, fu l'amuleto della Juve di Lippi, nel 1997. Era l'ultima giornata, al Pireo c'era il Rosenborg, con i greci già fuori dai giochi, al Delle Alpi il Manchester United. I bianconeri dovevano vincere e sperare... ma in chi? In lui, naturalmente! Mancino all'incrocio e gol bellissimo, a 3' dalla fine, la Juve passò il turno. Ecco come si racconta alla Gazzetta dello Sport: "Ho imparato la parola “grazie” perché la sento da anni: quando vengo in Italia, o qualcuno mi riconosce all’estero, in tanti mi ringraziano. La cosa mi fa sorridere, ma a tutti ripeto che io giocavo per l’Olympiacos... Tra l’altro, sono stato pure un loro rivale. L’anno dopo, Conte nel finale ci tolse la qualificazione. C’ero anche quando perdemmo 7-0 nel 2003, mamma mia, ma nessuno ricorda la Uefa 1999-2000? Anche lì non ci siamo qualificati, ma ho segnato una doppietta in Italia. Sulla nostra panchina c’era Bigon".

    IL GOL - "Fu strano perché loro si giocavano la vita ed erano pure in vantaggio. Ma anche noi davamo tutto: qui non si regala mai niente. Sembrava ormai finita, poi arrivò la punizione e un po’ di fortuna. Alla fine la Juve perse in finale contro il Real, proprio come l’anno scorso".

    SENZA CHAMPIONS - "Quando sei in finale è facile poi scivolare. Basta un errore, una distrazione e ti castigano. Negli ultimi 10 anni la Juve ha subito la perdita di valore della A. Roma e Napoli sono ottime squadre, ma ai bianconeri serve sfidare le milanesi. Nonostante ciò, con una straordinaria organizzazione, è tornata ai vertici e prima o poi arriverà il suo momento. Può rigiocare una finale già quest’anno, perché no?".

    2 FISSO - "Se al Karaiskakis è 2 fisso? No, il mio gol insegna che con l’Olympiacos niente è scontato: quando giochi in quello stadio, sei spinto all’impresa anche in amichevole. Se la Juve vuole qualificarsi, al di là del risultato del Camp Nou, deve faticare".

    DIFFERENZE - "In 20 anni è cambiato tutto: la tattica e, soprattutto, la velocità. La Juve di oggi è eccezionale, Dybala mi piace tantissimo, ma ai tempi c’era Del Piero. E poi di Zidane ne nasce uno...".

    LE OFFERTE - "Nessun rimpianto, ho avuto offerte pure dall’Italia, ma poi andavo in società e allungavo il contratto. Non mi ha pesato perché la Grecia è magnifica: la crisi non ha cambiato questa gente così aperta. Anzi, ormai mi sento mezzo serbo e mezzo greco".

    Altre Notizie