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  • Inter, lampi di Eriksen: per Conte l'unico motivo per sorridere

    Inter, lampi di Eriksen: per Conte l'unico motivo per sorridere

    • Pasquale Guarro, da San Siro
    L’Inter inciampa a San Siro, frenata da un Napoli prudente, serrato tra le tre linee del 4-5-1. I nerazzurri di Conte hanno a lungo cercato soluzioni, passepartout che potessero far saltare il muro di Gattuso, ma la stanchezza accumulata nel derby e la scarsa vena hanno reso vano ogni tentativo. Gli assaltatori, Barella e Sensi, hanno dato poco supporto alle due punte e i due esterni, Moses e Biraghi, non sono mai stati pericolosi, anche perché poco innescati da un Brozovic appannato. Ad un certo punto la presenza di Eriksen è sembrata indispensabile ma Conte ha rotto gli indugi solo al minuto 66 e il danese è risultato l’unica nota lieta di una serata storta.

    TITOLARE NELLA SFIDA SCUDETTO? - L’ex Tottenham ha tenuto bene il campo ed è stato punto di riferimento costante. Dopo il gran calcio di punizione nel derby, Eriksen spedisce altri segnali incoraggianti. Il danese si sta prendendo l’Inter, complice anche Stefano Sensi, ormai lontano parente di quel fenomeno che si era espresso meravigliosamente e senza alcun timore al Camp Non, di fronte a mostri sacri come Messi e Suarez. Conte predica pazienza: “Eriksen on è ancora titolare perché indietro dal punto di vista tattico e e non ancora pronto fisicamente, anche se adesso sta recuperando quell’intensità che aveva perso negli ultimi mesi”. Il danese invece accelera, gara dopo gara mostra passi avanti e adesso si candida a ricevere una maglia da titolare per la sfida scudetto contro la Lazio. A Roma, tolto Gagliardini (ancora indisponibile), Conte avrà tutti i centrocampisti a disposizione, ma la sensazione è che questa Inter non possa già più permettersi il lusso di tenere fuori Eriksen, l’unico davvero in grado di scardinare le difese avversarie con un tocco, una giocata di classe e non di fisico.

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