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  • Vertenze ed autogol:| Bari, le ombre di Masiello

    Vertenze ed autogol:| Bari, le ombre di Masiello

    • D.L.

    Il mondo del Bari continua a muoversi attorno ad Andrea Masiello. Proprio nel momento in cui le eventuali rivelazioni del difensore viareggino potrebbero indirizzare l'inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla Procura di Cremona, il club biancorosso si ritroverà domani a fronteggiare la vertenza avanzata dal giocatore toscano presso il Collegio Arbitrale sugli stipendi non pagati nel trimestre aprile-giugno. Il 25enne jolly, infatti, è stato tra i pochissimi (l'altro è Salvatore Masiello che, però, oggi dovrebbe rescindere il contratto con i galletti e far decadere la vertenza) ad arrivare a rivolgersi all'organo federale per ottenere le spettanze.

    A fronte dell'attuale situazione, tuttavia, il Bari presenterà una tesi difensiva mirata ad accertare il comportamento del giocatore: qualora, infatti, Masiello fosse stato autore di una condotta fraudolenta, non avrebbe diritto allo stipendio. E in effetti, riavvolgendo il nastro del campionato del Bari, non è difficile scorgere errori marchiani commessi dal difensore ora all'Atalanta e da altri elementi coinvolti nello scandalo scommesse. Andrea Masiello, ad esempio, fu il protagonista negativo di Genoa-Bari del tre ottobre 2010. Ovvero, la gara che segnò il principio dell'interminabile crisi biancorossa. I galletti, pur dominando a Marassi e giocando gran parte del secondo tempo in superiorità numerica, persero 2-1: sulla prima rete, Masiello si fece saltare come un birillo da Palacio, mentre sulla seconda (in pieno recupero, dopo il provvisorio pareggio segnato da Barreto) perse ingenuamente la marcatura su Toni. E ancora. Il viareggino segnò la goffa autorete del raddoppio del Lecce nel derby vinto dai salentini (2-0) al San Nicola il 15 maggio: un'altra gara 'sospetta'.

    Ricco di topiche, inoltre, il finale di campionato dei galletti. Ovvero, la fase di torneo sotto la lente degli inquirenti. Marco Rossi (uno dei giocatori citati dal 'pentito' Gervasoni a proposito di Palermo-Bari) cicca un facile intervento in Bari-Chievo 1-2. Nella stessa gara, Belmonte sembra esultare al secondo gol dei clivensi. Il difensore cosentino, peraltro, è protagonista di almeno altre tre gaffe clamorose: in Cesena-Bari entra fuori tempo in scivolata spianando la strada al gol decisivo di Bogdani, in Palermo-Bari 2-1 perde palla avviando l'azione del pareggio di Miccoli, ancora nel derby con il Lecce cade senza motivo liberando Jeda per il primo gol giallorosso. E spulciando le gare, la galleria degli orrori potrebbe proseguire a lungo. Rafforzando il sospetto di un intero torneo falsato e terminato in malora.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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