Eto'o compie 35 anni: 'Grazie a Capello ho sconfitto il razzismo'
Per il campione camerunense gli inizi al Real non furono facili e dovette lottare anche contro i pregiudizi per imporsi:
"Quando ero al Real, non ero tranquillo, avevo una strana sensazione. -ricorda Eto'o- Anche quando avevo 16 anni ed ero nella cantera, nessuno mi rispettava... I miei compagni dopo un paio di mesi, smiseró anche di salutarmi. Mi trattavano sempre come l'ultimo arrivato, eppure segnavo molti goal. Gli unici che credevano in me, sono stati Galbiati e Capello, che mi hanno concesso la possibilità, di allenarmi in prima squadra. Non smetteró mai di ringraziarli, perché se sono diventato un buon giocatore è anche merito loro. Mi hanno fatto buttare il sangue, ma non mi pesava. Avevo fame di notorietà, di soldi, volevo diventare qualcuno. Non sarei mai andato via dal Real, ma in società non mi volevano. Non riusciró mai a capire il perché... in quegli anni mi sono sempre comportato in modo impeccabile, l'unica spiegazione è che forse gli uomini di colore in quella società non erano ben visti."
