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  • Fassone: 'Faccio il consulente e sogno un club estero. Inter e Milan? Meglio due stadi separati. Stop al Fair Play Uefa!'

    Fassone: 'Faccio il consulente e sogno un club estero. Inter e Milan? Meglio due stadi separati. Stop al Fair Play Uefa!'

    L'ex amministratore delegato del Milan ed ex-dirigente di Inter-Juve e Napoli, Marco Fassone, è tornato a parlare, concedendo un'intervista a Tuttosport, dell'attuale momento del calcio italiano in seguito all'emergenza coronavirus.

    LAVORO - ​​​"Attualmente sono consulente per chi investe nel mondo del calcio e anche banche, fondi, acquisizioni e finanziamenti hanno spento i motori in attesa di capire cosa succederà nel mondo".

    IL MERCATO SALVA-BILANCI - ​"Dopo aver letto la proposta di Galliani, che è molto affascinante, gli ho pure mandato un messaggino. Sono d’accordo con lui che il calcio adesso debba fermarsi e riprendere ad agosto o settembre, ma il nodo della sua proposta è il mercato estivo: le squadre infatti non potrebbero operare per non falsare i valori. Il problema è che se tu sposti il mercato a fine anno rendi impossibile alle società di sistemare casse lesionate dal virus. Spostando troppo in là il mercato, a molti verrebbe a mancare l’ossigeno. Il sistema economico dei club è a rischio e tanti avranno bisogno di andare sul mercato in estate per ripianare le perdite cedendo i propri giocatori".

    FAIR PLAY UEFA - "Occorre mettere in atto misure strutturali: il fair play Uefa deve avere una sorta di “anno franco”, ovvero il bilancio di questa stagione non deve essere calcolato per l’ammissione alle Coppe. Inoltre i requisiti per partecipare ai prossimi campionati da parte della Federcalcio devono essere rivisti: perché, con i bilanci attuali, è impossibile per molti rispettarli".

    LEGA DEBOLE - "​Deluso? Dalla debolezza della Lega Serie A come istituzione. Agli occhi di un osservatore esterno com’è il sottoscritto in questo momento dispiace la percezione di una Lega in balia di idee e pensieri tanto diversi mentre all’estero non si sognano nemmeno di dar vita a un dibattito come quello in atto in Italia in queste settimane. Per questo gli investitori si rivolgono alla Spagna, all’Inghilterra e alla Germania".

    LO STADIO DI INTER E MILAN - "​Nel periodo in cui sono stato amministratore delegato del Milan avevo portato avanti una strategia che era diversa perché in quel momento ritenevamo, in accordo con il Comune, che Milano fosse la prima città italiana pronta ad avere due stadi di grandi dimensioni con tutta una serie di benefici per la città e per entrambi i club. E’ evidente che scegliere di costruire uno stadio condiviso permette invece ai due club di spendere di meno e pure questo ha una sua logica. Io invece ancora oggi penso che una società avrebbe dovuto rimanere a San Siro che, con pochi accorgimenti legati alla riduzione della capienza, potrebbe essere ancora perfettamente funzionale. Questo mentre l’altra avrebbe dovuto costruirsi uno stadio nuovo, e Milano ha tre-quattro aree che si prestano benissimo in tal senso. Io, da amministratore, preferirei avere un mio stadio, di proprietà o in concessione, da non condividere però con nessuno".

    ESTERO - "Se sogno un'esperienza all'estero? Sì e sarebbe il completamento della mia carriera. Un paio di proposte mi sono arrivate in questo periodo, ma alla fine non erano quelle giuste per me. Però l’idea c’è".

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