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  • Fiorentina:| Confermato il ds Corvino

    Fiorentina:| Confermato il ds Corvino

    I meriti del passato, le battaglie del presente, il lungo viaggio di lavoro in Europa e Sudamerica.
    Fiorentina, il ds Pantaleo Corvino sarà confermato: ecco perché.
    Il rinnovo di Corvino è scritto a voce, ma è un documento ufficiale perché le parole toccano i sentimenti, la lealtà, l’appartenenza e seguono a ruota il licenziamento di Mihajlovic, l’allenatore scelto, protetto e — nonostante il magrissimo gioco e l’ostilità incattivita dei tifosi — difeso a oltranza dal Corvo. Che quando ragiona di se stesso, eccezionalmente con un tono lieve, ripete un concetto respinto da chi lo considera responsabile delle peggiori colpe, compresi i problemi dell’euro e la crisi dell’economia; è in realtà convinto il Corvo di aver dato il meglio di sé nell’ultimo anno e mezzo, da quando la situazione s’è ripiegata alla fine di un ciclo fantastico e logorato, e non negli anni del fulgore massimo, quando tutto scintillava baciato dagli dei. Tanto da fare e decidere, l’ingratitudine del lavoro sporco e silenzioso: difficile ristrutturare con l’autofinanziamento una casa di lusso.

    Ma così è la vita, anche per chi ha girato Melo per 25 milioni alla Juve e qualche buona squadra l’ha costruita, magari per sbaglio, arrivando con continuità fra le prime. La Fiorentina annuncerà il rinnovo di Corvino dopo il viaggio che il Ds farà a fine novembre, non esattamente un breve blitz a giudicare dal progetto di lavoro, che conferma la volontà condivisa di continuare il rapporto con i Della Valle: tre settimane in giro fra Europa — Francia, Olanda e Belgio — e Sudamerica. Tanti i giocatori da seguire e le trattative da aggredire (la prima riguarda il mediano Arouca, del Santos), con una certezza di base: a gennaio non sarà possibile ingaggiare un nuovo extracomunitario, anche se dovesse partire Silva. Per capire la conferma di Corvino, bisogna riattraversare gli ultimi diciotto mesi, i più difficili per il dirigente viola.

    Rimasto in ristretta compagnia dopo l’addio di Diego e le dimissioni di Andrea, Corvino ha preso ogni decisione rispettando il fair play finanziario e la fine degli investimenti cash. Tutto così disastroso? Sono fra l’altro arrivati Boruc per un milione, Behrami per 2, Cerci per 4. Lasciato partire D’Agostino, regalati Frey e Mutu (15 milioni lordi di risparmio) e con quei soldi è partita la campagna acquisti. Cassani, Lazzari, Kharja, Munari, più la scommessa per ora dubbia di Silva. Si poteva fare di più? Sempre a bassa voce — miracolo — Corvino potrebbe rammaricarsi in sede confessionale di aver resistito alla tentazione di svendere qualcuno. Per giudicare meglio, queste le vere cifre: per Gilardino il Genoa aveva offerto 7 milioni e mezzo più Kharja, per Vargas la Juve aveva proposto 6 milioni più Amauri, che ne guadagna 8 lordi a stagione; per Montolivo il Milan voleva barattare mezzo Strasser e metà Paloschi. L’offerta della Roma, 10 milioni, fu rifiutata dal giocatore.

    Fra le varie scelte di Corvino, quella dell’allenatore. Che a fine maggio del 2010 fu individuato in Mihajlovic anche per assenza di alternative (fra i migliori Rossi era impegnato, l’alternativa era Delneri, ma il 19 maggio aveva firmato per la Juve): nessuno allora si scandalizzò, anzi, tutti d’accordo: Miha era il migliore e poi chi trovare in giro? La difesa impossibile di Sinisa fatta da Corvino, negli ultimi tempi probabilmente più aziendalista che convinto, ha allargato il malumore nei confronti del ds viola. Che dopo il ko di Verona in pochi minuti, e solo attraverso un colloquio telefonico, ha ottenuto il sì di Delio Rossi, allenatore che da giugno scorso è stato corteggiato da parecchie squadre. Da domani sera Corvino sarà a Firenze, ci resterà fino alla partenza per il lungo viaggio all’estero, dove qualche mossa è in cantiere e altre nasceranno, su suggerimento di Rossi.


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